Cinema

Elemental arriva (già) in streaming: ecco come inizia il nuovo corso della Disney

Marchiato come flop, il nuovo film Disney/Pixar è diventato con il tempo un successo di pubblico. Dal 13 settembre è in streaming su Disney+

Elemental arriva (già) in streaming: ecco come inizia il nuovo corso della Disney
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Sappiamo fin troppo bene che i cinema e le stesse piattaforme in streaming stanno attraversando un periodo di crisi profonda. È come se da parte del pubblico ci fosse un vero e proprio disinteresse per tutto quello che riguarda il mondo dell’intrattenimento. Le sale soffrono per la concorrenza con le piattaforme streaming e gli stessi canali a pagamento on-web non riescono a stare a galla. Il mondo è in bilico, eppure, nessuno vuole gettare la spugna. Neanche il colosso di Disney+ vuole farlo e, seppur si trova ad affrontare una crisi economica mai vista fin dalla nascita della piattaforma, il canale streaming continua ad arricchire il suo catalogo con serie tv e film a pochi mesi dal suo arrivo dalle sale. È successo con La Sirenetta, con Avatar 2 – che sono stati comunque dei buoni successi al box office –, e ora spera di ottenere la stessa visibilità con Elemental. Il film animato Disney/Pixar, presentato come evento di chiusura al Festival del Cinema di Cannes del 2023, è arrivato in Italia e nei cinema dal giugno dello stesso anno. E, cosa ancora strana, in alcune sale del nostro Paese, il film è ancora in programmazione ma, dal 13 settembre, è disponibile in streaming per gli abbonati a Disney+.

Un caso molto emblematico quello di Elemental. Benché sia stato apprezzato con recensioni più o meno positive da parte della critica, il film della Disney/Pixar non è stato un vero e proprio fenomeno al botteghino tanto è vero che si è parlato di un sonoro flop, un po' come è avvenuto con Luca e Lightyear (che però sono arrivati direttamente in rete). Eppure nel corso dei mesi, a piccoli sforzi, il film è riuscito a restare a galla. Con un incasso di appena 29 milioni di dollari, ad oggi si avvicina a un risultato di 500 milioni in tutto il mondo. Complice il passa parola e la permanenza, per l’appunto, nelle sale, Elemental segna così un nuovo corso per la Disney e per l’animazione dei più giovani. Ma il film merita di essere visto? Non è di certo il migliore ma è comunque gradevole nella sua interezza.

La storia di Ember, la ragazza di fuoco

Una trama semplice ma efficace per Elemental. Il titolo fa riferimento all’immaginaria città di Elemental City. In questo luogo fantastico e "magico" quattro elementi - fuoco, acqua, terra e aria - vivono in armonia, uno in comunione con l’altro. Ember, la protagonista, è una ragazza di fuoco, figlia di un immigrato originario della Terra del Fuoco. Ha un’esistenza comune e un destino già scritto. Da grande erediterà il negozio paterno, ma lei sogna in grande e spera di poter essere lei stessa l’artefice del suo destino. Conosce e si innamora di Wade, un ragazzo d'acqua, bizzarro e pieno di fisime impiegato come ispettore sanitario. I due, nonostante le difficoltà, decidono di sfidare il divieto di mescolare i diversi elementi e iniziano una relazione. Dalla una storia "proibita" scaturisce un amore unico nel suo genere, che sfida chiunque, persino le convenzioni sociale. Ma Ember e Wade, una volta superate le difficoltà, riusciranno a trovare il loro lieto fine?

Un racconto corale

Un cartone animato ma in digitale (girato in maniera molto realistica) che propone uno sguardo contemporaneo – senza strafare e virando dal delirio del politicamente corretto – per raccontare una storia d’amore intensa, originale e di buona fattura tra due "persone" che provengono da due universi diametralmente apposti. Giocare con l’essenza dei 4 elementi con ironia e sagacità, ha permesso al film di spaziare su diversi temi e proporre qualcosa di nuovo sul "problema" della diversità. L'idea di Elemental è semplice e nasce da un ricordo d’infanzia di Peter Sohn, il regista, il quale in una recente intervista ha rivelato che:"I genitori sono immigrati negli Stati Uniti dalla Corea a inizi degli anni Settanta e lì hanno aperto un negozio di alimentari nel Bronx – racconta - Facevo parte di una delle tante famiglie che si erano avventurate in una nuova terra con sogni e speranze, in un mondo in cui confluivano culture e lingue diverse. Questo è quello che mi ha portato a raccontare la storia nel film", aggiunge. Non una storia bidimensionale ma un qualcosa che potesse abbracciare valori definiti e che si sono persi del tempo.

Da flop e successo: la "parabola" di Elemental

Un film che di sicuro finirà nei libri di studio. Partito in sordina con incassi esegui con i primi titoli dei giornali che parlavano di flop, Elemental è il primo lungometraggio della Disney a invertire la sua “rotta”, nonostante il periodo non facile per tutta la filiera. Nelle ultime settimane c'è stata una sorpresa: quello che tutti gli analisti bollavano come un sonoro fallimento si è rivelato invece un successo graduale e resiliente. Anche se all'apertura Elemental si è imposto come l'insuccesso più eclatante nei 28 anni di storia della Pixar, il film ha dimostrato di resistere in sala durante la sua permanenza. In due mesi ha racimolato 148 milioni di dollari in America del Nord e ben 425 milioni nel mondo. Significa aver moltiplicato di cinque volte i risultati iniziali.

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“All’inizio è stato sicuramente deludente”, ha confessato Jim Morris, il presidente di Pixar, intervistato da Variety in riferimento al primo weekend di programmazione. Però, nelle settimane successive qualcosa è cambiato. “I numeri diminuivano di poco. In alcuni mercati vedevamo una decrescita del 12%, in alcuni i biglietti addirittura aumentavano, mentre di solito ci si aspetta un crollo del 50%”. Il presidente crede che tutto sia dovuto al fatto che la storia di Elemental sia un qualcosa “che può arrivare a tutti e a tutte le culture”.

Un film "ibrido"

Abbiamo più volte puntualizzato quanto sia stato un film interessante, gradevole ma non all’altezza dei precedenti lavori della Disney/Pixar, resta comunque un buon prodotto per la “casa delle idee”.

È, di fatto, un film che rispecchia fedelmente la poetica della Disney ma è anche un ibrido, perché è sì dedicato a un pubblico giovane e poco esigente ma è anche un progetto che può piacere a tutta la famiglia, capace di raccontare una storia d’amore universale, un po' banale nello sviluppo, ma efficace nelle sue intenzioni.

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