Cinema

Hollywood, la protesta della controfigura di Harrison Ford: si dà fuoco sul palco

Non si fermano le manifestazioni di attori e sceneggiatori degli Stati Uniti, che chiedono maggiori garanzie e un adeguamento dello stipendio a fronte di un mercato, quello del cinema, profondamente cambiato. Il gesto choc sul palco

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Continua la protesta degli attori e degli sceneggiatori del grande cinema, intenzionati ad ottenere migliori condizioni di lavoro e un adeguamento dei compensi a fronte di un settore, quello dei film, ormai molto diverso rispetto a quello di un tempo. Ha fatto scalpore lo sconcertante gesto di Mike Massa, che nel film Indiana Jones e il quadrante del destino, ultimo lavoro della saga di George Lucas, ha il ruolo di controfigura dell'attore Harrison Ford. Lo scorso 24 luglio, salito su uno dei palchi allestiti per l'ennesima manifestazione, Massa ha deciso di darsi fuoco come gesto provocatorio.

Choc alla manifestazione

La manifestazione di lunedì si è svolta in un luogo ben preciso, ossia davanti alla sede dell'Alliance of Motion Picture and Television Producers, società che rappresenta più di 350 società di produzione. L'evento era stato organizzato molti giorni prima dallo Screen Actors Guild (Sag-Aftra), sindacato che rappresenta più di 160mila personaggi appartenenti al mondo dello spettacolo statunitense. Mike Massa fa parte, come coordinatore, del consiglio dell'organizzazione sindacale Stunts Unlimited. Si tratta, dunque, di una persona molto attiva nella protesta.

Salito sul palco, Massa ha preso la parola, lanciando duri attacchi. "Siamo stanchi di essere bruciati dall'Amptp (ossia l'Alliance of Motion Picture and Television Producers, ndr)!", ha gridato, per poi passare al gesto eclatante. L'uomo si è dato fuoco, come a voler sottolineare quanto appena detto. Dopo essere rimasto per qualche secondo avvolto dalle fiamme, Massa è stato poi aiutato da una delle persone a lui vicine, già pronta a intervenire. Il fuoco è stato spento con un estintore, e la controfigura non ha riportato alcun danno. Il gesto di Massa è fra l'altro molto piaciuto, perché la folla presente, composta da colleghi, ha applaudito.

Perché si protesta

Siamo in un momento di profonda crisi dell'industria cinematografica, e non solo a causa di quanto accaduto durante la pandemia, ma anche per l'affermazione delle piattaforme di streaming. Attori, sceneggiatori e controfigure, ma non solo, stanno chiedendo alle società maggiori garanzie, migliori condizioni di lavoro e un adattamento dello stipendio. Fra le richieste, anche contributi per le pensioni e interventi sulle assicurazioni sanitarie, oltre che una percentuale sui ricavi dallo streaming. Ha inoltre suscitato malcontento la proposta dell'Amptp di usufruire dell'intelligenza artificiale per scannerizzare i volti degli attori, così da archiviare le loro immagini, che potranno poi essere riutilizzate. In questo modo gli artisti verrebbero pagati una volta sola.

Al momento non è stato trovato un vero e proprio accordo, tanto che la protesta va avanti e a causa di essa molte produzioni sono state interrotte o cancellate.

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