Cinema

Tornatore ricorda Morricone portando "Ennio" negli Usa

Con quattordici premi Oscar vinti nella categoria Film in lingua straniera (ora chiamata Film Internazionali) l'Italia è, dopo gli Stati Uniti, il Paese che ha ricevuto maggiori riconoscimenti da parte dell'Academy

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Con quattordici premi Oscar vinti nella categoria Film in lingua straniera (ora chiamata Film Internazionali) l'Italia è, dopo gli Stati Uniti, il Paese che ha ricevuto maggiori riconoscimenti da parte dell'Academy. Sciuscià nel 1946 è stato il primo lungometraggio non americano ad aggiudicarsi il premio.

A partire da De Sica, dal neorealismo degli anni '40 e 50, il nostro Paese ha ottenuto nomination e vittorie in ogni decennio, Federico Fellini con i suoi cinque Academy Awards è l'italiano che ha vinto di più. Cinecittà, nell'ambito di un accordo quinquennale con il Museo dell'Academy a Los Angeles, ha organizzato nella capitale del cinema mondiale una serie di incontri, mostre e proiezioni dedicati alla settima arte tricolore, intitolata «New Italian Cinema», appena culminata con una serata dedicata alla versione ristrutturata in 4K di Nuovo Cinema Paradiso, vincitore di un Oscar nel 1990.

All'evento ha partecipato Giuseppe Tornatore, che lo ha scritto e diretto. Tornatore è in California anche perché, all'interno della stessa manifestazione, oggi debutterà negli Usa il suo documentario Ennio, dedicato al Maestro Morricone, che ha creato le musiche di Nuovo Cinema Paradiso e di diversi altri suoi film. Ad accompagnare il regista c'erano anche Marco e Giovanni Morricone, figli del Maestro. «Ennio Morricone è stato una figura chiave della mia carriera, Nuovo Cinema Paradiso è stato il primo film che abbiamo fatto insieme». Cosa sarebbe stato Nuovo Cinema Paradiso senza la musica di Morricone? «Non potremo mai saperlo. Di certo c'è che il film è così, la colonna sonora di Morricone ha un ruolo fondamentale e se la gente lo ricorda ancora è grazie al contributo di Ennio, degli attori e di tutti quelli che hanno lavorato alla sua realizzazione».

Poi Tornatore scende più in profondità nel descrivere la personalità del grandissimo compositore: «Era un uomo rigorosissimo, sia nel lavoro che nella vita. Del musicista mi manca la capacità di entrare in un contesto narrativo con grande naturalezza, trovando immediatamente soluzioni musicali che ti sorprendevano continuamente.

In ogni film».

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