"Trappola" food delivery per i ristoranti: cosa succede con i pagamenti

Anche se hanno portato benefici durante la pandemia, i food delivery possono creare enormi problematiche ai ristoratori alle prese con costi sempre più elevati per questi servizi: ecco cosa accade

"Trappola" food delivery per i ristoranti: cosa succede con i pagamenti
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Se per i clienti può essere una comodità quando si decide di restare a mangiare a casa e le stesse strutture commerciali possono sperare in guadagni migliori, bisogna però capire se il gioco vale davvero la candela. Sembra di no a giudicare dall'indagine condotta da Inapp (Istituto Nazionale per l'Analisi delle Politiche Pubbliche) su 40mila tra ristoranti, pizzerie e aziende che utilizzano i servizi di food delivery (consegne a domicilio) e che si trovano a fare i conti con costi sempre più elevati.

Cosa succede con i costi

Le problematiche, infatti, nascono dalle percentuali sulle commissioni applicate dai più importanti servizi di delivery tra cui Just Eat, Glovo e Deliveroo che applicano al ristoratore il 18,2% ma che, sfruttando anche il prezzo per l'app, si supera agevolmente la soglia del 20%. Se è vero che la pandemia, in questo caso, ha salvato una minima parte dei fatturati e permesso di far lavorare il mondo della ristorazione messo totalmente ko dal Covid, adesso che la situazione è tornata alla normalità queste percentuali sono aumentate di quasi il doppio rispetto al 2020-2022. E poi, i numeri tra i ristoranti che utilizzano il food delivery e chi non ne fa uso sono quasi simili: i primi hanno dichiarato ricavi più alti del 79,8%, gli altri del 77,8%, cifre pressoché uguali.

Il ritardo sui pagamenti

Le lamentele dei ristoratori hanno più fondamenti di verità: le piattaforme leader del mercato nonostante abbiano aumentato il loro fatturato del 40% rispetto al 2021 con una cifra pari a 358 milioni di euro con potenziali ricavi del 20% anche sul 2022, nel 92% dei casi (quindi quasi tutti) non trasferiscono i soldi nei tempi dovuti, come se il cliente pagasse il conto un altro giorno invece di onorare il servizio che gli è stato offerto a tavola nel momento in cui si alza per andare via. Non solo, ma l'Inapp spiega che i ritardi nei pagamenti sono un rischio enorme per le imprese e che queste piattaforme cambiano spesso a loco piacimento anche i contratti.

Tutti i rischi

"Esiste un pericolo di dipendenza tecnologica, economica e finanziaria delle imprese dalle piattaforme, che richiama, anche se in misura ridotta, lo stesso rapporto sbilanciato che queste hanno coi lavoratori", ha spiegato a La Stampa il presidente Inapp, Sebastiano Fadda. Non hanno un monopolio ma un potere troppo ampio sì: un quarto dei ristoratori dichiara di non aver più rapporto diretto con i clienti perdendo il potere della relazione con loro e non potendosi scusare per i disservizi causati dal food delivery (nel 32% dei casi). Insomma, tra costi, commissioni, pagamenti ritardati e tutte le problematiche del caso, è possibile che questo "gioco" non valga la candela.

La denuncia del Codacons

Ma non è finita qui: se è vero che l'inflazione fa aumentare i prezzi del menu al ristorante, l'incremento più elevato è nientemento che sui food delivery come ha denunciato il Codacons spiegando che "i prezzi delle consegne di

cibi e bevande a domicilio che salgono del +13% rispetto al 2022": una stangata anche per i consumatori che, la prossima volta, valuteranno se forse non convenga andare a mangiare direttamente sul luogo prescelto.

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