Il Comune fa retromarcia e archivia il piano-moschee

Moschee, tutto da rifare. Palazzo Marino archivia il bando per l'assegnazione delle tre aree comunali destinate alla realizzazione di nuovi luoghi di culto (due islamici). La clamorosa retromarcia, con l'avvio di quello che viene definito «procedimento di conclusione», è stata resa nota ieri sera dal Comune e già comunicata alle associazioni partecipanti al bando. «L'amministrazione - l'annuncio di Palazzo Marino - ha loro comunicato che le aree di via Marignano, di via Sant'Elia e la palazzina di via Esterle non possono essere assegnate in via definitiva per effetto della legge approvata da Regione Lombardia 2/2015, così come modificata da recente sentenza della Corte costituzionale - sono divenute inidonee alla realizzazione di luoghi di culto». La vicesindaco Anna Scavuzzo ha dovuto ammettere che l'intenzione di «garantire in tempi brevi una risposta alle esigenze delle diverse comunità religiose» non poteva avere corso: «Purtroppo la regione Lombardia ci impone un percorso più complicato». Il Comune ora stenderà un piano per le attrezzature religiose che andrà ad integrare il Pgt. Ma conferma che non cambia «la nostra volontà politica»: «Da domani saremo al lavoro per promuovere la stesura del documento». Il centrodestra soddisfatto parla di «autogol» dell'assessore Pierfrancesco Majorino (lo fa l'ex vicesindaco Riccardo De Corato) e di «fallimento di scelte piene di errori e contraddizioni» (i consiglieri Matteo Forte e Manfredi Palmeri).

AlGia

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