Conoscere il cervello sano per curare il cervello malato

Conoscere il cervello sano per curare il cervello malato

«Humain brain project» è forse il progetto più ambizioso al mondo nel settore della biomedicine. Progetto bandiera dell'Ue, finanzia una ricerca ambiziosissima, con un obiettivo temporale di 10 anni e oltre 80 strutture coinvolte in tutto il mondo, 5 delle quali in Italia. Tra queste il centro San Giovanni di Dio Fatebenefratelli. «Le ricerche - spiega il professor Giovanni Frisoni, vicedirettore del gruppo bresciano - hanno come obiettivo la costruzione di una sorta di “simulazione del cervello”. Un po' come accade per i crash test». Conoscere perfettamente il funzionamento del cervello sano, per curare il cervello malato. «Questo progetto non è finanziato dal 5 per mille - spiega fra Marco Fabello direttore generale del Centro - ma dà il senso del nostro impegno e della nostra attività». Un'attività di grande rilevanza, dunque, con radici profonde, nel campo della cura alla malattie mentali. Il Centro San Giovanni di Dio, dedicato al Sacro Cuore di Gesù, inizia la sua attività nel 1882 come ospedale psichiatrico, con una donazione ai Frati Fatebenefratelli destinata alla cura dei malati alienati. Come tale funziona fino al 1978, anno della riforma Basaglia. Negli anni Ottanta parte un profondo cambiamento: rinnovamento degli edifici, attivazione di progetti sperimentali e strutture per la riabilitazione di persone con disturbi mentali gravi o affette da Alzheimer (ambito per cui l'Istituto entra a far parte di un progetto-pilota della Regione Lombardia). Negli stessi anni attiva servizi riabilitativi diurni per anziani. Ma allo stesso tempo inizia anche un'intensa attività di ricerca che contribuisce al riconoscimento come Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico. Oltre alle unità operative di degenza, di day hospital, alle strutture per la residenzialità psichiatrica e agli ambulatori, l'Irccs vede attive diverse unità organizzative di ricerca, sia nella forma di laboratori, come quelli di genetica, neurobiologia, neuroimaging, neuropsicologia e neurofisiologia, sia come équipe, a esempio quelle della ricerca psico-sociale e della ricerca clinica sull'Alzheimer, con numerosi ricercatori e giovani borsisti. Nel 2002 l'istituto è stato accreditato dalla Joint Commission International (JCI) per la parte ospedaliera e dal 2008 è accreditato con l'intero istituto. Dal 2011 il Centro è Provider provvisorio di formazione riconosciuto dal ministero della Salute in attesa di diventare Provider standard. Inoltre, nel 2002 ha svolto il primo corso accreditato Ecm «la Qualità della documentazione clinica».

Un patrimonio di attività, ricerche e iniziative che si può sostenere con il 5 per mille all'istituto.

Commenti