Roma

Consumi, per i romani sarà un Natale magro

Almeno nelle strade l’atmosfera è garantita Dai bimbi niente lettere ma ordinazioni «in loco»

Consumi, per i romani sarà un Natale magro

Quello del 2007 sarà un Natale «freddo» per i consumi dei romani. A dirlo è l’indagine sulle tredicesime e gli acquisti di fine anno realizzata dalla Confesercenti. Pochi regali, meno viaggi, meno acquisti per la casa. E sul fronte del turismo, a Roma si profila all’orizzonte perfino la crisi dei voli low cost, che potrebbe porre fine alla stagione d’oro del turismo capitolino.
Secondo le stime di Confesercenti, l’ammontare complessivo delle tredicesime sarà in Italia di 36,596 miliardi di euro. Ma solo la metà andrà in acquisti per la casa e regali. Il resto servirà a coprire tasse, mutui, prestiti, conti in sospeso. Simbolo della frenata, a Roma come in tutta Italia, è il settore dell’abbigliamento, che registra una contrazione di otto punti percentuali (dal 35 al 27 per cento) nelle intenzioni di spesa degli italiani. La crisi colpisce anche i viaggi, che scendono dal 13 al 7 per cento. In flessione pure l’acquisto di auto e moto (dal 5 al 2 per cento), di elettrodomestici e mobili (dal 14 al 12 per cento) e di giocattoli (dall’11 al 9 per cento).
«A Roma e nelle altre grandi città non c’è differenza - spiega Alberta Parissi, presidente di Confesercenti Roma -. A danneggiare i negozi nella capitale, però, ci si mettono anche il proliferare dei centri commerciali e l’abusivismo. Siamo sotto assedio. I megastore hanno mandato in crisi le vendite di mobili ed elettrodomestici. L’abbigliamento è in crisi da anni, l’indagine non fa che confermarlo. Speriamo che il calo previsto nelle vendite di giocattoli, almeno quello, sia smentito dai fatti. Le famiglie alla fine non rinunciano a fare contenti almeno i bambini». E le previsioni? «In città sempre più gente chiede sconti ai commercianti - risponde la Parissi -, anche su cifre minime di 2-3 euro. È un segno che la popolazione non ce la fa più».
Come sarà il Natale? «Di speranza», risponde all’indagine Confesercenti la maggioranza degli intervistati, il 53 per cento. Ma gli ottimisti lo scorso anno erano molti di più: il 60 per cento. Prevale il pessimismo: sale dal 10 al 12 per cento chi si aspetta un Natale «austero» e scende dal 12 al 5 per cento chi prevede un Natale «di rilancio». Quanto agli acquisti per la casa e per i regali, il 35 per cento del campione intervistato intende spendere meno dello scorso anno, il 47 per cento lo stesso, solo il 18 per cento di più.
E intanto a Roma spira aria di crisi proprio in quel settore che ha dato a Veltroni le maggiori soddisfazioni negli ultimi anni: il turismo. «Per ora a rischiare è l’outgoing, vale a dire le partenze, ma presto se continua così entrerà in crisi anche l’incoming, cioè gli arrivi», afferma Giuseppe Canfora, responsabile regionale Assoturismo della Confesercenti. Il maggior responsabile della crisi è il prezzo del petrolio schizzato paurosamente all’insù. «L’aumento - spiega Canfora - incide pesantemente sui voli low cost, che finora hanno tenuto in piedi l’arrivo dei turisti nella capitale. Non a caso negli ultimi anni i voli low cost sono decuplicati a Ciampino e stanno andando bene anche a Fiumicino. Se saltano, Roma precipita nel buio».
A pesare sulla crisi sono le imposte: «Non solo quelle del governo Prodi - dice Canfora -, ma anche le addizionali di Marrazzo e Veltroni su Irap, Ici, Irpeg e quant’altro. Non c’è una voce che non sia aumentata. Poi, certo, pure Prodi ci mette del suo. Con la sinistra radicale al governo, abbiamo grossi problemi di flessibilità sul lavoro. Negli alberghi se un giorno c’è più affluenza, non si può chiamare un extragiornaliero.

La sinistra dice di voler contrastare il lavoro nero, ma così è la prima a incentivarlo».

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