Roma

Contouring Face e Lifting 3D: le nuove frontiere per fermare il tempo

La chirurgia diventa un'arte al servizio della bellezza. Il dottor Alberto Armellini, direttore del Gianicolo Plastic Surgery Institute-Roma, spiega le due tecniche innovative in arrivo dalla California

Fermare il tempo resta purtroppo un sogno. Ma ora con la nuova chirurgia è possibile minimizzare i segni che gli anni lasciano sul volto. La chirurgia estetica del viso, infatti, ha conosciuto una rapida evoluzione a partire dagli anni '70 e '80.
Nel passato lo standard chirurgico era bidimensionale: elevare e tirare. Ora è tridimensionale e presta particolare attenzione ai volumi, alle forme e alla profondità, caratteristiche che garantiscono sensualità e capacità attrattiva del volto.
Esperto di questa delicata e affascinante tecnica è il dottor Alberto Armellini, direttore del Gianicolo Plastic Surgery Institute-Roma, specialista in Chirurgia Plastica, Estetica e Ricostruttiva e diplomato alla Scuola Internazionale di Medicina Estetica. Il dottor Armellini è da poco rientrato dalla California, dove ogni estate collabora con il professor Edward Terino, pioniere di quest'arte chirurgica, con il quale ha conseguito il Certificate of Exellence in Contouring Face - Lifting Tridimensionale.
L'essere umano è unico e individuale. Riconosciamo e ricordiamo le persone attraverso le loro caratteristiche morfologiche e focalizziamo la nostra attenzione sul loro viso e in particolare su occhi, naso, labbra, zigomi. L'armonia e la bellezza dei lineamenti del viso rappresentano sempre più un obiettivo desiderato, perché ogni relazione con gli altri è concentrata e diretta sul volto.
«Una persona - sottolinea il Alberto Armellini - è attraente in base alla struttura, alla forma della sua faccia e alle sue movenze. Queste sono la rappresentazione tridimensionale di volume e massa, che riportati sul viso sono struttura scheletrica e tessuti molli. L'equilibrio fra questi due elementi, determina la capacità attrattiva di un volto. Il tempo, lo stile di vita, lo stress, l'esposizione al sole, la predisposizione genetica favoriscono il processo d'invecchiamento, determinando cambiamenti nell'aspetto e nella sostanza della faccia». Tali cambiamenti si manifestano sotto forma di svuotamento e rilassamento della regione zigomatica o delle guance, accentuazione dei solchi naso-labiali, perdita e alterazione del contorno del viso, rilassamento del collo, comparsa di rughe e solchi sulla cute. «Oggi però la chirurgia del viso - come spiega lo specialista - può imitare e avvicinarsi il più possibile ai moderni canoni di bellezza, consentendo di apparire non solo più giovani, ma soprattutto più attraenti. Questi risultati si ottengono mediante la restaurazione dei lineamenti, la ricostituzione del trofismo dei tessuti molli, il riposizionamento di muscoli e cute lungo "l'orizzonte della gioventù". Sottoporsi a interventi chirurgici per migliorare l'armonia del viso è diventata una realtà, grazie all'utilizzo d'impianti con forma e volume personalizzato». Questa chirurgia prende il nome di Contouring Face in 3D, cioè l'arte di modellare il contorno del volto al fine di creare, restaurare o aumentare la bellezza ed il fascino di un viso. L'obiettivo primario è quello di ottenere una bellezza il più naturale possibile.
«Le incisioni per l'inserimento di impianti a livello zigomatico - spiega Armellini - sono intraorale (all'interno della bocca), subciliare (lungo il margine delle ciglia come per una bleferoplastica inferiore), o in alternativa si sfruttano le incisioni del Lifting qualora fosse necessaria la combinazione dei due interventi. Ultima novità è rappresentata dalle protesi sottorbitarie, che consentono un lifting 3D della palpebra inferiore. Tale chirurgia si effettua in anestesia generale o locale associata con sedazione. La degenza è minima, day hospital o al massimo una notte di ricovero». Già dopo 5 o 7 giorni si ha la totale ripresa delle attività quotidiane. I risultati sono eccellenti, predefinibili e duraturi nel tempo. «Le protesi di silicone solido - aggiunge il chirurgo - sono molto ben tollerate dall'organismo, sono di forma anatomica e consentono un rimodellamento perfetto, naturale e armonico del viso».
In associazione o in alternativa alle protesi si può utilizzare il grasso dello stesso paziente. Tale tecnica, Lipostructure sec. Coleman, è molto versatile ma meno precisa e non consente di predire il risultato in quanto una quota variabile di grasso trapiantato va incontro a riassorbimento. «Il grasso - sottolinea Armellini - prelevato in un'altra zona anatomica ( fianchi, addome, esterno coscia) mediante cannule "dolci", atraumatiche a punta smussa, viene centrifugato; ciò consente di isolare il grasso puro che con cannule speciali di circa un millimetro di calibro viene reiniettato su più livelli in corrispondenza dell'area ricevente. La quota di grasso che attecchisce (circa 60-70 per cento) oltre a migliorare il volume e la forma dello zigomo, dare tono a guance svuotate, distendere le palpebre, grazie a un processo di generazione di nuovi vasi migliora il trofismo dell'intero terzo medio del viso». Tale intervento si effettua in sala operatoria, in presenza dell'anestesista, in anestesia locale in regime di day hospital. La presentabilità si ha dopo tre o cinque giorni, il trattamento può essere ripetuto dopo almeno un anno, i risultati sono molto buoni e non si hanno cicatrici visibili. Ottima è l'associazione della Liporistrutturzione con il Lifting.
Alla base del Contouring Face e del Lifting Tridimensionale del viso c'è una filosofia dell'estetica e lo studio delle armonie che il chirurgo deve sposare. Il dottor Armellini, da sempre si è interessato allo studio ed alla "esplorazione" dei contorni del viso, ricercando l'armonia che è espressione del bello. «Sto terminando un libro - conclude Armellini - scritto a quattro mani con il professor Terino, che spiega tutti i segreti di questa affascinante arte chirurgica del Contouring Face e del Lifting Tridimensionale.

Tale testo è rivolto alla gente e a tutti quei medici e chirurghi che desiderano avvicinarsi a questa disciplina, che è, e sarà sempre più la chirurgia del futuro».

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