Coppia aggredita da tre stranieri, lei sfugge alla violenza

Due ventenni si erano appartati nelle campagne tra Rho e Pero. Da un furgone scendono i giovani dell’Est, picchiano lui e bloccano lei. Ma poi scappano

Paola Fucilieri

da Milano

Dopo lo stupro di due settimane fa - quando una studentessa di 21 anni, appartatasi in piena notte, sulla sua auto e insieme a un ragazzo nelle campagne alla periferia sud della città, era stata aggredita e violentata da un branco di cinque romeni, poi arrestati - Milano ripiomba nell’incubo degli assalti notturni alle coppie e della violenze sessuali di gruppo da parte di giovani stranieri. Stavolta la tremenda avventura - seppure leggermente diversa dalla precedente - è capitata a una coppia di ventenni che, in questi giorni, sono stati sentiti dalla squadra mobile. Nella notte tra venerdì e sabato, intorno alle due, la coppia di giovani fidanzati milanesi si era appartata in macchina nelle campagne tra Rho e Pero, appena fuori i confini di Milano. All’improvviso dall’oscurità sono spuntati i fari di un furgone che si dirigeva verso di loro. E che davanti alla loro auto si è fermato.
Dal furgone sono scesi tre giovani che, dopo aver aperto le portiere della vettura della coppia, hanno trascinato fuori il ragazzo e - davanti alla fidanzata impietrita dal terrore - l’hanno letteralmente massacrato di botte. Dopo averlo annichilito con pugni e calci i tre - con un palese accento dell’Est Europa - hanno rivolto «le loro attenzioni» alla ragazza rimasta in auto. In particolare, uno dei tre slavi è entrato nella vettura, ha strappato gli slip alla poveretta e, tenendole una mano sulla bocca, si è infilato un preservativo. Secondo il racconto fatto dalla ragazza subito dopo il fatto, il suo assalitore - per un motivo che lei stessa non avrebbe ancora capito - proprio mentre stava per abusare di lei, si sarebbe ritratto, rivestito in fretta e, con i due complici, è fuggito via.
A quel punto la giovane - mentre il fidanzato era ancora accasciato a terra, fuori dall’auto, ferito - ha raggiunto la strada più vicina dove ha bloccato una pattuglia della Stradale e, piangendo, ha raccontato quello che le era accaduto. I poliziotti della Polstrada, davanti a quel ragazzo dolorante, in un primo tempo non hanno capito che si era trattato di un tentativo di violenza sessuale in piena regola e si sono limitati a far ricoverare il giovane malmenato nell’ospedale più vicino, quello di Rho. Nella notte, però, la ragazza ha chiarito la vicenda ai suoi soccorritori. Che, a quel punto, hanno passato il caso alla squadra mobile milanese.
In questi giorni la ragazza è stata sentita dagli investigatori e dal magistrato.

Ancora non sono trapelati particolari sul fatto e la vicenda è stata tenuta nascosta all’opinione pubblica. Qualcuno sostiene che la giovane, nei giorni successivi, avrebbe ritrattato la prima versione dei fatti per ammettere, con grande vergogna, di essere stata veramente violentata dal suo assalitore slavo.

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