Politica

Si è tenuto a Budapest il gay pride nonostante il divieto imposto dal Governo del primo ministro Orban. Ed è proprio Orban l'oggetto di molti cartelli: Orban rappresnetato come Joker con i capelli verdi, o truccato con rossetto. E poi i cartelli di solidarietà da vari Paesi. E poi "Ursula, do your job, do not protect Orban, protect democracy". (Alexander Jakhnagiev)

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Budapest Pride, i cartelli del corteo, da Orban truccato con rossetto a 'Ursula do your job'

"Per un liberale come me, il fatto di vietare una manifestazione pacifica e anche la libera scelta delle persone di amare chi vogliono è inaccettabile. Per quanto mi concerne l’Ungheria deve scegliere tra l’Unione Europea e Orban. Orban è un asset dei russi, è in costante contatto con i russi, sta facendo leggi liberticide e tutti i liberali europei devono protestare. Di qualunque orientamento essi siano. O difendiamo lo stato di diritto popolari, liberali e socialisti o non ha senso l’Europa. Perché l’Europa nasce come il posto dove i diritti individuali vengono tutelati" così il segretario di Azione Carlo Calenda, a margine della sua partecipazione al Budapest Pride. (Alexander Jakhnagiev)

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Budapest Pride, Calenda: "Divieto è inaccettabile, l'Ungheria deve scegliere tra Orban e l'Europa"

"È molto importante essere qui per difendere la democrazia e difendere la libertà. Qui il divieto del Pride è censura e discriminazione istituzionale. Non lo possiamo accettare e per questo abbiamo deciso di essere qui con i nostri corpi per dire che non si può vietare l’amore per legge e che non si possono vietare le differenze per legge. In Unione Europea, se tocchi i diritti di uno, stai toccando i diritti di tutte e tutti" così la segretaria del Pd Elly Schlein, a margine della sua partecipazione al Budapest Pride. (Alexander Jakhnagiev)

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Budapest Pride, Schlein: "Il divieto di Orban colpisce tutti, non si può proibire l'amore"

Numeri record di partecipanti da tutta Europa alla marcia del Pride a Budapest in Ungheria. Il Pride ha sfidato il divieto imposto dal Governo di Viktor Orban, divieto che rappresenta una regressione senza precedenti dei diritti Lgbtq nell'Unione Europea. (Alexander Jakhnagiev)

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Pride a Budapest, oltre 30 mila sfidano il divieto di Orban

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