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«Così Mcl forma i giovani per prepararli al lavoro»

Il presidente Costalli: «Serve la formazione continua Noi da sempre accanto anche alla Chiesa di frontiera»

Manfredi Villani

«Serve più formazione per i nostri giovani: per prepararli a una società e a un mercato del lavoro in continua trasformazione». Il presidente del Movimento cristiano lavoratori (Mcl), Carlo Costalli, tracciare così gli obiettivi sui quali l'organizzazione dovrà concentrarsi nel prossimo futuro. Un impegno, di fatto, già in essere da molti anni: il lavoro, i giovani e la formazione (continua e di qualità) rappresentano il tratto distintivo di Mcl.

Un impegno, quindi, che si andrà ad aggiungere alle tante attività già in essere nel Movimento che, quale associazione di promozione sociale, da più di 45 anni lavora per rispondere ai bisogni delle persone e delle famiglie: educazione, assistenza previdenziale e fiscale, tutela della non autosufficienza, formazione professionale, servizi al lavoro. Non solo: rientrano fra le vocazioni del Movimento la promozione del dialogo sociale quale strumento di integrazione e di nuova vicinanza fra i popoli, oltre che le tante iniziative di cooperazione internazionale, settore nel quale Mcl si impegna con interventi volti a contrastare le emergenze umanitarie e l'incidenza delle povertà nelle aree meno sviluppate del pianeta. Tutte iniziative che il Movimento cristiano lavoratori è riuscito a realizzare anche grazie ai contributi del 5x1000, i cui proventi sono destinati per il 60-65% in Italia, e per la parte restante a progetti di cooperazione internazionale.

Nel 2019 Mcl concentrerà la sua attività in Italia ancora una volta sulla formazione dei giovani, intesa sia come strumento per favorire l'accesso al lavoro sia come educazione civica e politica. I progetti di carattere nazionale vengono declinati anche a livello locale avvalendosi tanto dell'esperienza fin qui maturata quanto dell'approfondita conoscenza del territorio.

Sul piano della cooperazione internazionale, invece, si privilegerà l'aiuto a due Paesi in particolare. In primis la Moldavia e, in particolare, la Transnistria, regione di confine contesa dalla Russia che sta vivendo momenti drammatici e poi la Giordania, che soffre di un'immigrazione crescente dai vicini Paesi in guerra, in special modo Siria e Iraq.

Al centro di tutte queste attività, ha sottolineato il presidente Costalli, «c'è l'impegno in favore della Chiesa, specie quella di frontiera, che lavora per la pace e per il dialogo e che ha bisogno di aiuti».

Sin dalla sua fondazione nel 1972, infatti, il Movimento ritiene necessario costruire una società dal «volto umano», nella profonda convinzione che libero mercato, solidarietà e sussidiarietà siano i pilastri di una convivenza costruita sulla centralità dell'essere umano.

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