Criminalità, il governo vara il codice antimafia Il premier soddisfatto: "Otto arresti al giorno"

Approvato il codice antimafia: "Raggruppa tutte le norme che si sono accumulate in questi anni. Cinque libri e 151 articoli". Berlusconi: "Continua lo sforzo comune, basato sulle leggi del nostro Stato, di magistrati e polizia"

Criminalità, il governo vara il codice antimafia 
Il premier soddisfatto: "Otto arresti al giorno"

Roma - "Continua lo sforzo comune, basato sulle leggi del nostro Stato, di magistrati e forze dell’ordine a una media di otto presunti mafiosi arrestati al giorno e, su 34 più pericolosi latitanti, ne sono stati arrestati 32". Al termine del Consiglio dei ministri sul codice antimafia, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha fatto sapere che il codice approvato "mette insieme tutte le norme che si sono accumulate in questi ultimi anni".

Il via libera al codice antimafia Nel gennaio 2010, ha ricordato Berlusconi, "approvammo un piano straordinario antimafia in un Consiglio dei ministri a Reggio Calabria. La legge è stata approvata all’unanimità dal Parlamento e ci è stata data delega per ricondurre ad unità tutti i provvedimenti in materia". Il codice, ha aggiunto, "si compone di cinque libri e 151 articoli". Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, ha spiegato che l’approvazione del codice rappresenta "il completamento della strategia del nostro Governo fin dal suo insediamento: ricordiamo infatti che nel maggio 2008 a Napoli esordimmo con il primo pacchetto di contrasto alla criminalità organizzata". Alfano ha poi spiegato che il governo ha completato "l’opera sostituendo le mille chiacchiere con tre direttrici di marcia: arresto dei latitanti, carcere duro, aggressione ai patrimoni criminali". Insomma, fatti non parole. Il codice, ha aggiunto il Cavaliere, "è un risultato atteso da decenni, è uno strumento agile e snello che può essere usato dagli operatori del diritto".

Una veloce approvazione Il Guardasigilli spera che "Camera e Senato ce lo restituiscano presto per la firma definitiva". Sulla stessa linea anche il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, che assicura che "il testo unico è frutto della collaborazione tra il ministero dell’Interno e quello della Giustizia".

"Si trattava di un compito non facile perché la legislazione che si è succeduta anni aveva creato problemi interpretativi - ha continuato il titolare del Viminale - è un nuovo strumento richiesto da tempo dalla magistratura, ora il testo e passato al Parlamento che ha 60 giorni di tempo per approvarlo, confidiamo di riportarlo in Consiglio dei ministri per l’approvazione definitiva prima ancora che scadano i 60 giorni". Per questo, Maroni ha chiesto al Parlamento "una rapida approvazione prima dell’estate".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
ilGiornale.it Logo Ricarica