Sei testimoni e cinque video: la procura indaga Fassino per il caso del profumo

La procura di Civitavecchia, dopo aver ricevuto l'informativa della Polaria, ha deciso di indagare formalmente Piero Fassino per il tentato furto del profumo

Sei testimoni e cinque video: la procura indaga Fassino per il caso del profumo
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La procura di Civitavecchia ha deciso di aprire formalmente un'indagine nei confronti di Piero Fassino. L'onorevole del Partito democratico è accusato di aver tentato di sottrarre un profumo del valore di oltre 100 euro dall'area duty free dell'aeroporto di Roma Fiumicino prima di imbarcarsi su un volo in direzione Bruxelles. I gestori della zona commerciale hanno deciso di procedere con la denuncia formale dopo aver visionato i filmati di sorveglianza e, soprattutto, perché non sarebbe un caso isolato. Il primo furto individuato del deputato viene collocato da una delle commesse a dicembre 2023.

E c'era sempre lei in servizio lo scorso 27 marzo, quando si è verificato un altro episodio. Ed era in turno lei il 15 aprile, quando Fassino è stato poi denunciato. In tutti e tre i casi, il profumo che l'onorevole avrebbe tentato di non pagare è "Chance", della nota casa di moda francese Chanel, dal valore commerciale di 130 euro, venduto a un prezzo lievemente più basso nell'area tax free dell'aeroporto. Ora dovrà essere il procuratore capo di Civitavecchia, Antonio Liguori, a decidere come procedere nei confronti dell'onorevole. Il tutto va contestualizzato nell'ottica che Fassino, essendo un onorevole in carica della Repubblica italiana, gode dell'immunità parlamentare. E trattandosi anche di un reato di lieve entità, anche perché il furto non si è consumato, la procura potrebbe anche disporre l'archiviazione del caso.

I testimoni che hanno fornito la loro versione dei fatti su quanto accaduto nei tre episodi indicati sono 6 e le loro dichiarazioni sono supportate da cinque video. L'onorevole, infatti, sarebbe stato ripreso da 4 videocamere di sorveglianza disposte all'interno dell'area, che smentirebbero la sua versione secondo la quale, avendo le mani occupate dal telefono, avrebbe poggiato il profumo in tasca in attesa di andare in cassa a pagare. Gli stessi testimoni hanno fornito una ricostruzione dei fatti diversa rispetto a quella data da Fassino e la loro, oltre che essere coincidente, è anche sovrapponibile con quanto ripreso dalle telecamere. Tutto è stato messo agli atti nell'informativa che la Polaria ha consegnato alla procura di Civitavecchia, competente sull'area aeroportuale ed è in base a quello che il procuratore ha deciso di procedere con un'indagine formale contro l'onorevole.

Dopo aver fornito la prima versione dei fatti, Fassino ha deciso di chiudersi nel silenzio in attesa che la vicenda giudiziaria faccia il suo corso e si capisca come evolverà la questione.

Il suo avvocato, nei primi giorni aveva sostenuto che nei confronti dell'onorevole fosse in corso un'aggressione mediatica. Per il momento, nessuno degli esponenti del Partito democratico ha voluto rilasciare dichiarazioni o cimentarsi in difese d'ufficio per il deputato di lungo corso.

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