"Io voglio solo giustizia per mio figlio, chi toglie la vita deve essere punito. C'è premeditazione, c'è volontarietà, c'è capacità d'intendere e di volere. E lei ha ingannato me, suo figlio e adesso anche i consulenti". A parlare è Elio, il papà del piccolo Francesco, il bimbo di 2 anni soffocato e portato in mare dalla mamma la sera del 2 gennaio 2022 a Torre del Greco, in provincia di Napoli. L'imputata, Adalgisa Gamba, 41 anni, è stata dichiarata incapace di intendere e volere. Circostanza che, se confermata, potrebbe aprire la strada a una eventuale assoluzione.
La perizia psichiatrica
Il reato contestato alla 41enne è omicidio volontario aggravato da premeditazione. L'esito della perizia psichiatrica ordinata dai giudici della Corte d'Assise di Napoli, dove si celebra il processo, ha accertato che la donna non era nel pieno possesso delle proprie facoltà mentali all'epoca dei fatti. Gli specialisti nominati dai giudici hanno concluso che l'imputata era in condizioni tali da poter escludere la capacità di intendere e volere "per la presenza di una psicosi reattiva breve". Una patologia che, si legge nel referto, avrebbe "valore di malattia in senso medico legale e tale da aver condotto a una condizione mentale dove l'atto omicidiario si è posto come manifestazione epifenomenica del disturbo mentale del soggetto che, molto probabilmente, si sarebbe concluso con un concomitante suicidio".
Il papà del bimbo
Elio, padre del piccolo, si è costituito parte civile con l'avvocato Luigi Ulacco. Al termine dell'udienza di oggi, durante la quale hanno testimoniato i tre consulenti dei giudici - i professori Giuseppe Sartori, Pietro Pietrini e Stefani Ferracuti - l'uomo ha chiesto giustizia. "Io spenderò la mia vita per dare giustizia a mio figlio - sono state le sue parole - e ringrazio la Procura di Torre Annunziata per il grande sforzo che sta facendo. Lei (Adalgisa Gamba ndr) non aveva mai voluto quel bambino". Elio si è detto certo che la ex moglie "volesse simulare un incidente e continuare a vivere normalmente. Ha simulato tutto, quello è un atto volontario, non voleva un figlio maschio. Aspettò che io uscissi di casa per prendere il bambino e portarlo sulla spiaggia. Non avrebbe mai portato il bimbo al parco il 2 gennaio, di sera". E infine: "Lei è un mostro, non è una vittima. La vittima era solo mio figlio, a cui è stata spezzata la vita a due anni e mezzo".
Soffocato e poi portarto in acqua
La tragedia si consumò nella tarda serata di domenica 22 gennaio 2022 su fazzoletto di spiagga a Torre del Greco, in località La Scala. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il piccolo Francesco, di 2 anni e mezzo, sarebbe stato soffocato prima di essere portato in acqua dalla madre. Il corpicino esanime fu recuperato dalle acque attorno alle 22.30, dopo che il papà aveva lanciato l'allarme alle forze dell'ordine.
Alla base del gesto estremo ci sarebbe l'ansia generata dal timore che il bimbo potesse essere autistico (una patologia mai accertata da alcun referto medico) e dalla depressione post partum da cui era affetta l'imputata.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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