Giù la maschera

Non comprate quel libro

Dopo lo scontro tra tifosi avvenuto l'8 ottobre durante la partita di terza categoria sono state indagate sette persone

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I fatti sono di un mese fa, ma la notizia di ieri. Dopo lo scontro tra tifosi avvenuto l'8 ottobre durante la partita di terza categoria tra la squadra locale del San Lorenzo e il Sant'Ilario, a Parabiago - Parabiagh, terra insubre di cassoeula, Celti e nazileghismo etnico - sono state indagate sette persone. Si tratta di ragazzi tra i 17 e i 20 anni che avrebbero aggredito, incappucciati e armati di bastoni, i tifosi avversari. I Carabinieri, su delega della Procura, hanno perquisito le case degli indagati dove hanno rinvenuto e sequestrato, nell'ordine: cellulari, «capi d'abbigliamento indossati il giorno degli eventi», tra cui una felpa della X Mas (forse un gadget del film Comandante con Pierfrancesco Favino) e una copia del Mein Kampf.

Ora. Non vogliamo assolutamente negare che il libro sia nefasto. Ma solo porre il dubbio che averlo in casa sia un indizio di colpevolezza.

Se possedere un libro significasse automaticamente sposare le idee in esso contenute sarebbe impossibile per un ateo tenere nella propria biblioteca la Bibbia, per un sincero antifascista una biografia di Mussolini, per un critico letterario un romanzo premiato allo Strega o, per una qualsiasi libreria, Mondadori o Feltrinelli che sia, mettere in vendita - appunto - un'edizione del Mein Kampf.

Il paradosso è che c'è già stato, nella Storia, chi ha giudicato e condannato persone che leggevano libri sbagliati.

Uno era Adolf Hitler.

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