Cronaca locale

"Urlavo per farlo smettere". Il racconto choc della ragazza stuprata dal padre

La giovane vittima si è confidata con una sua insegnante, raccontandole le violenze che subiva da quando era bambina. Ora è in una casa famiglia

"Urlavo per farlo smettere". Il racconto choc della ragazza stuprata dal padre a Roma

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"Urlavo per farlo smettere". Il racconto choc della ragazza stuprata dal padre a Roma

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Ancora un caso di violenza fra le mura domestiche a Roma. La vittima era ancora una bambina quando il padre aveva cominciato ad abusare di lei, costringendola poi anche a lavorare. Il tutto sotto gli occhi della madre, che avrebbe finto di non vedere. E che, anzi, le avrebbe inferto anche punizioni terribili.

La denuncia a 15 anni

Una volta cresciuta, quella bambina, ormai 15enne, ha trovato la forza di parlare, confidandosi con una sua insegnante. Stando al suo drammatico racconto, nella sua famiglia, di origini cinesi, le vessazioni nei suoi confronti erano all'ordine del giorno. Suo padre abusava sessualmente di lei, e la sottoponeva a vessazioni continue, impedendole di studiare e insultandola. Non solo. La vittima era anche costretta a lavorare fino a 12 ore di fila nel negozio di famiglia, a Ponte Milvio.

Un vero e proprio inferno, quello vissuto dalla giovane. "Urlavo con tutta la forza che avevo in corpo, perché speravo che smettesse per il timore di venire scoperto", avrebbe raccontato la 15enne alla sua insegnante, come riportato da Il Messaggero.

Sostenuta dalla professoressa, la giovane ha così deciso di denunciare, e ora i suoi genitori si trovano in stato di fermo.

Il processo

Il padre e la madre della ragazzina devono rispondere a pesanti accuse. Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, che hanno ascoltato la 15enne, se da un lato il padre impediva alla figlia di studiare, la madre esigeva che la giovane ottenesse sempre voti molto alti. In caso di valutazioni inferiori al 10, scattavano le punizioni, anche corporali. Si parla di vere e proprie torture, come la testa immersa in una bacinella d'acqua, o le mani legate sulla schiena con del nastro adesivo. Alla ragazzina sarebbe addirittura stato impedito di dormire per due giorni consecutivi come punizione. In più, gli abusi.

L'incubo è andato avanti per ben 5 anni, fino a quando la giovane non ha trovato il coraggio di denunciare. È stata la professoressa di spagnolo, preoccupata dal comportamento dell'allieva, a chiederle spiegazioni, ottenendo la sua fiducia. Scoppiando in lacrime, la ragazzina ha raccontato all'insegnante delle punizioni corporali a cui la sottoponeva la madre, e delle molestie sessuali perpetrate dal padre. "Andavano avanti da quando era alle medie, aveva lividi sul seno e sul petto", racconta la donna. "Era terrorizzata, diceva di dover scappare di casa".

Una nuova vita

La madre della ragazza è stata arrestata lo scorso marzo, e si trova da allora ristretta ai domiciliari. La giovane vittima si trova in una casa famiglia, e la scorsa estate ha sostenuto l'esame di maturità.

"Ha fatto un esame come non avevo mai visto fare ed è riuscita a concludere in modo brillante il percorso scolastico", ha dichiarato la docente.

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