Tragedia a Latiano, in provincia di Brindisi, dove un 32enne ha ucciso la madre e ferito il padre per poi togliersi la vita. Un dramma familiare che ha sconvolto la comunità, rimasta attonita. Gli inquirenti stanno indagando per ricostruire le dinamiche della terribile vicenda e cercare di comprendere che cosa possa aver portato a un simile orrore. Chi lo conosceva, ha rivelato che di recente il giovane stava attraversando un periodo difficile.
L'orrore fra le mura domestiche
Il dramma si è verificato nel pomeriggio di ieri, martedì 24 ottobre, all'interno dell'abitazione della famiglia, in via Errico. Intorno alle ore 17.00, l'operaio 32enne Mirco De Milito si è scagliato contro la madre, la 65enne Giuseppina Lamarina, brandendo un'accetta. Per la donna non c'è stato scampo. Dopo la madre, è toccato al padre, aggredito allo stesso modo. Subito dopo la sanguinosa aggressione, il 32enne ha raggiunto il terrazzo e si è gettato dal secondo piano, togliendosi la vita.
L'allarme è stato dato subito e sul posto si sono precipitati i carabinieri della Compagnia di San Vito dei Normanni, seguiti dagli agenti della polizia locale, che hanno transennato la zona per consentire agli operatori di lavorare in sicurezza. A ragggiungere tempestivamente la zona anche gli operatori sanitari del 118, che non hanno potuto fare nulla per la 65enne Giuseppina Lamarina e per il 32enne Mirco De Milito. Trovato ancora vivo, il padre del giovane è stato invece assistito dai sanitari e poi trasferito in ambulanza al pronto soccorso dell'ospedale Perrino di Brindisi. L'uomo ha una ferita lacero contusa alla testa, conseguenza di un fendente inferto dal figlio, e viene tenuto sotto osservazione dal personale medico.
Nel corso di un primo sopralluogo in casa è stata rinvenuta un'accetta, probabile arma del delitto. L'abitazione è stata posta sotto sequestro.
Un periodo difficile
Mirco De Milito lavorava per lo stabilimento G.E. Avio Aereo e a detta di chi lo conosceva stava passando un periodo difficile. Potrebbe essere questa una delle ragioni a spingerlo a commettere l'omicidio-suicidio. "Era un grande lavoratore. Davvero un bravo ragazzo, che però viveva un periodo difficile della sua vita. Non aveva cattive frequentazioni o vizi.
Forse stava vivendo uno stato depressivo in quest'ultimo periodo", ha raccontato un giovane che conosceva il 32enne, come riportato da FanPage.Sconvolta la comunità di Latiano, che si è chiusa in un doloroso silenzio.
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