Guerra in Ucraina

"152 cadaveri imbottiti di esplosivo". Cosa è successo dentro Azovstal

Il generale russo Konashenkov denuncia il ritrovamento di cadaveri ucraini imbottiti di esplosivo all'acciaieria Azovstal. E lancia l'accusa: "Provocazione per incolpare la Russia e salvare la reputazione di Zelensky"

"152 cadaveri imbottiti di esplosivo". Cosa è successo dentro Azovstal

Il ritrovamento sarebbe avvenuto in un furgone nei sotterranei dell'acciaieria Azovstal di Mariupol. In quel luogo, divenuto il simbolo della resistenza ucraina (poi interrotta dopo 86 giorni per ordine di Kiev), le forze armate russe hanno denunciato di aver rinvenuto 152 cadaveri di combattenti dell'esercito di Zelensky imbottiti di esplosivo. Lo ha reso noto il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov, in un briefing odierno con la stampa. E così, nell'ormai costante scambio di accuse che caratterizza la guerra, il funzionario di Mosca ha puntato il dito contro l'Ucraina e parlato di provocazione ordita per accusare gli uomini di Putin.

"Durante un'ispezione a Mariupol delle strutture sotterranee dell'impianto metallurgico Azovstal, dove si nascondevano i nazisti della formazione ucraina Azov, poi arresasi, i militari russi hanno scoperto un furgone isotermico con 152 corpi di militanti e militari delle forze armate ucraine ivi immagazzinati", ha affermato Konashenkov. Secondo il resoconto del portavoce governativo, quattro mine erano poste sotto i cadaveri di altrettanti militari ucraini morti, con una quantità di esplosivo sufficiente a distruggere i resti di tutti i corpi rimasti nel furgone. Informazioni che tuttavia non è stato possibile verificare in modo indipendente.

Poi è scattata l'accusa contro i nemici. Il generale Konashenkov ha infatti aggiunto che, sulla base dei risultati degli interrogatori dei soldati del reggimento Azov catturati, quei cadaveri sarebber stati imbottiti di ordigni "su ordine diretto di Kiev". Secondo il fedelissimo di Putin, lo scopo dell'operazione era quello di "accusare la Russia di aver deliberatamente distrutto i resti dei corpi e di impedirne il trasferimento ai parenti, al fine di salvare la reputazione politica del regime di Kiev e di Zelensky".

Al riguardo, Konashenkov ha aggiunto che "la parte russa prevede di restituire i corpi scoperti nell'acciaieria ai rappresentanti ucraini", precisando che Mosca non ha tuttavia ricevuto alcuna richiesta da Kiev per recuperare questi resti. La guerra dell'informazione, del resto, la si combatte anche così. Intanto, proprio le vicende dell'acciaieria Azovstal sono al centro di una resa dei conti: i russi, infatti, intendono processare per crimini di guerra i quasi 2.

500 combattenti ucraini catturati dopo la resa imposta loro da Kiev.

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