La morte di David Rossi

Come è morto David Rossi

Cos'è successo la notte in cui David Rossi, allora a capo della comunicazione del Monte dei Paschi di Siena, ha perso la vita precipitando dal terzo piano del suo ufficio

Come è morto David Rossi

Sono passati quasi sette anni dalla sera del 6 marzo del 2013, quando David Rossi, allora a capo della comunicazione della banca Monte dei Paschi di Siena, venne trovato morto nella strada su cui affacciava il suo ufficio all'interno della sede di Mps. Le circostanze della sua morte non sono mai state chiarite, nonostante la giustizia italiana abbia archiviato la sua causa ben due volte, sancendo la pista del suicidio. Dopo le prime indagini, però, la famiglia di David ha posto moltissimi interrogativi che, ancora oggi, rimangono senza risposta.

Qualcuno "ha suicidato" David?

Sono le 20.30 quando un importante manager della banca chiama il 118 per far arrivare un’ambulanza a Rocca Salimbeni, proprio nel centro di Siena. Nella telefonata si sente solo una spiegazione secca: "Si è appena buttata una persona dalla finestra". Quella sera David Rossi viene ritrovato steso a terra sotto il suo ufficio. Ma cosa è successo davvero? Nessuno lo sa. Proviamo però a ricostruire quei tragici momenti, ripartendo dalla cronaca di quei giorni, tormentati da una serie di scandali che scuotono le fondamenta non solo del Monte dei Paschi di Siena ma anche di tutta l’economia italiana.

In quei giorni vengono infatti indagati per reati finanziari gli ex vertici della banca. Tra questi c'è anche il potentissimo ex presidente Giuseppe Mussari che, nel bel mezzo della crisi, è costretto a lasciare l’incarico da presidente dell’associazione bancaria italiana. David Rossi da molti anni è uno dei suoi più stretti collaboratori e, per questo motivo, tre settimane prima di morire subisce una perquisizione da parte della guardia di finanza. Si sta cercando di fare chiarezza sull’acquisto da parte del Monte dei Paschi di Siena di Banca Antonveneta e sui trucchi utilizzati per nascondere le perdite di quell’operazione. Secondo gli inquirenti sarebbe proprio quella perquisizione a preoccupare David tanto da buttarsi dalla finestra del suo ufficio al terzo piano. Il caso viene archiviato alla voce "suicido".

RossiGrafica

Questa almeno è la versione più accreditata. Almeno fino a quando non diventano di pubblico dominio le immagini riprese da una telecamera di sorveglianza esterna al palazzo della sede storica della banca. Da questi frame, infatti, emergono alcune circostanze sospette, che spingono i familiari a porre dei punti interrogativi sull’accaduto. Si inizia a pensare che la morte di David non sia stato un suicidio ma un vero proprio omicidio.

Cronistoria di un decesso

Il 6 marzo David si trova a lavoro. È una giornata come tutte le altre: David pensa già a tornare a casa ed avverte la moglie, Antonella Tognazzi, che sarebbe tornato alle 19.30 per farle un'iniezione. I minuti però passano e David non arriva. Antonella si attacca al telefono, continua a chiamarlo ma non ottiene alcuna risposta. Dall'altra parte della cornetta c'è solo un silenzio assordante, che inizia a destare preoccupazione. Tanto che Antonella chiama sua figlia Carolina e le chiede di andare a cercarlo a lavoro. Nel frattempo il collega di David e amico di famiglia, Giancarlo Filippone parla con Antonella , dicendole che Carolina avrebbe dovuto aspettarlo proprio all’ingresso della sede della banca. Sarà la mamma a riferire subito alla figlia le indicazioni di Filippone. Quando i due si incontrano sotto la sede del Monte dei Paschi, Giancarlo dice a Carolina di aspettarlo nel suo ufficio e che sarebbe andato lui a cercare David nella sua stanza. Dopo pochi minuti, tornando dalla ragazza, pronuncia queste parole: "È successa una tragedia, David si è suicidato".

L'arrivo dei soccorsi

Il cadavere viene rinvenuto intorno alle 20.30. Dopo la notizia del decesso i pm si recano sul luogo dell’accaduto e iniziano il sopralluogo. Perquisizioni e ispezioni che duraranno fino al giorno seguente per recuperare tutte le informazioni necessarie sulla tragedia sia nell’area del vicolo Monte Pio dove è stato trovato il corpo, sia nell’ufficio del manager senese. In quelle ore viene raccolto il primo materiale investigativo: Il filmato di una telecamera di sicurezza della banca, tre lettere di addio indirizzate alla moglie di David, trovate, a pezzi, nel cestino accanto alla sua scrivania e il telefono cellulare, importante per leggere i messaggi e le ultime telefonate. Convocato sul posto anche il prof. Mario Gabrielli, ordinario di medicina legale all’Università di Siena. Sarà lui a compiere la prima ispezione esterna sul cadavere che, il giorno dopo, verrà sottoposto ad autopsia.

Il video delle telecamere di sorveglianza

Sono le 19.43. Dalle immagini si vede il corpo di David precipitare per circa 15 metri con il busto in verticale e la faccia rivolta verso il muro del palazzo. Poi il colpo a terra. Per i 22 minuti che seguono l’istante della sua caduta, David rimarrà a terra. Immobile e agonizzante.

Dopo che il cuore del manager senese smette di battere passano altri 40 minuti. Durante tutto questo tempo, il suo corpo giace a terra, ma nessuno chiamerà i soccorsi. Eppure il vicolo in cui si trova è in pieno centro, in una strada che, solitamente, è di passaggio per molti. Come è stato possibile che nessuno abbia visto il colpo martoriato di David? Secondo una ricostruzione fornita dal perito della famiglia e resa possibile dalle immagini raccolte dalle telecamere, la strada potrebbe esser stata bloccata da un camion posizionato all’entrata del vicolo. Dalle ombre che passano sui muri del vicolo è inoltre ipotizzabile la presenza di altre persone. Ad un certo punto, inoltre, si vede anche un uomo entrare nella strada con un telefono all’orecchio. Non sappiamo se sia riuscito a vedere il corpo di David, ma ciò che è certo è che nessuno ha mai indagato per identificare chi fosse quella persona.

Scorrendo in avanti con le immagini, verso la fine del video registrati da una delle telecamere di sorveglianza poste sul vicolo, si vedono due persone entrare nella stradina e avvicinarsi al corpo di David. Si tratta del già citato Filippone, capo della segreteria di David, e Bernardo Mingrone, capo dell’area finanza del Monte dei Paschi. Filippone è stato uno dei colleghi più stretti di David tanto che sarà proprio lui il primo ad avvertire i soccorsi della tragedia. Eppure, in quel momento, le immagini che fermano l’attimo in cui l’uomo vede il corpo dell’amico sono un colpo al cuore per la famiglia di David. L’uomo si avvicina al corpo, lo osserva per qualche seconodo e poi, senza nessuna visibile reazione, lo lascia lì. Inerme.

Da quel momento, passeranno ancora alcuni minuti prima che Carolina, figlia della moglie di David, preoccupata perché non riesce a contattare David, deciderà di andarlo a cercare a lavoro. Lì, incontrerà proprio l’amico Giancarlo e sarà lui a dargli la notizia della morte di Rossi.

I segni sul corpo di David Rossi

David cade di schiena appoggiando prima il bacino a terra e poi sbattendo la schiena. Eppure sul suo corpo ormai esanime verranno ritrovati dei segni che difficilmente possono trovare una spiegazione nella sola caduta dall’alto. A marcare il suo volto sono due chiare ferite sul labbro superiore e sul naso, perfettamente in asse, che disegnano un a linea sottile che percorre la parte centrale del viso. Contusioni sul naso e sulla parte esterna dello zigomo sinistro, oltre ad alcune ferite sulla fronte. Sul polso sinistro, un profondissimo segno in corrispondenza della cassa dell’orologio fa pensare che qualcuno abbia spinto con una forte pressione sul polso di David fino a lasciare sulla sua pelle il segno profondo dell’orologio che indossava. Sulle braccia i segni evidenti di ematomi piccoli e ravvicinati che fanno pensare alla presa di una mano attorno al braccio. Un livido anche in mezzo all’addome. Ma il segno che lascia più sgomenti è una grande contusione nella parte interna della coscia, all’inguine.

In quella notte per tutti c’è solo una risposta: David si è suicidato. Una versione a cui i familiari crederanno solo in un primo momento. Le indagini che seguiranno quel fatidico giorno, portate avanti con forza dalla famiglia, ricostruiranno per filo e per segno gli ultimi giorni di vita di David. I pezzi del puzzle che gli esperti riusciranno a mettere insieme si riveleranno errori, terribili incongruenze, dolorosi campanelli d’allarme, che convinceranno la famiglia che quello di David non può essere stato un suicidio.

Portando alla luce, passo dopo passo, tutte le incongruenze di una storia che ancora oggi rimane un mistero.

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