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Cina, le riforme favoriscono la nascita dello Stato di diritto e lo Stato di diritto guida le riforme

Negli ultimi 40 anni dall’avvio delle politiche di riforme e apertura, la vita dei cinesi è andata incontro a un cambiamento radicale. Ecco perché

Cina, le riforme favoriscono la nascita dello Stato di diritto e lo Stato di diritto guida le riforme

Le leggi hanno una grossa influenza sul modo di vivere delle persone. Negli ultimi 40 anni dall’avvio delle politiche di riforme e apertura, la vita dei cinesi è andata incontro a un cambiamento radicale. Il diritto è stata una delle invenzioni più rivoluzionarie del genere umano. Mentre le altre creazioni aiutano l’uomo a dominare la natura, il diritto ci aiuta a dominare noi stessi. La rete giuridica creata a tutela dei diritti dei cittadini risulta sempre più capillare: nel 2004 sono stati inseriti nella Costituzione cinese oltre 20 articoli sui diritti e le libertà fondamentali dell’uomo; mentre nel 2012, l’espressione “rispettare e garantire i diritti umani” è stata inserita nel codice di procedura penale.

In Cina, oggi, ci sono leggi costituzionali, norme di diritto civile e norme di diritto penale che definiscono a più livelli i diritti politici, economici, sociali e culturali dei cittadini. Inoltre, sono stati posti limiti sempre più rigorosi al potere pubblico. Il codice del processo amministrativo, il codice penale amministrativo e le leggi sulla licenza amministrativa indicano in modo non equivocabile la direzione da seguire per costruire un governo altamente efficiente che amministri secondo la legge con animo integro e scientifico. La riforma favorisce la nascita dello Stato di diritto, lo Stato di diritto guida la riforma. Soltanto rendendo ben visibile il governo attraverso il diritto, la riforma può avanzare con passo veloce e stabile. “Negli ultimi 40 anni, abbiamo intensificato costantemente la riforma del sistema politico e promosso sotto tutti i profili il governo attraverso il diritto. Il sistema legale socialista con caratteristiche cinesi è andato perfezionandosi sempre più, la causa dei diritti umani ha registrato uno sviluppo completo e i diritti democratici di cui godono i cittadini sono sempre di più. Disponendo del proprio destino, il popolo cinese sprizza creatività, spirito di iniziativa ed entusiasmo come mai prima”, ha dichiarato il presidente cinese Xi Jinping.

In un’intervista concessa a un nostro inviato, Stefano Porcelli, professore italiano presso la China University of Political Science and Law, ci ha spiegato, dal suo punto di vista, come si sono sviluppate le riforme giuridiche in Cina. “Le politiche di apertura e di riforma che la Repubblica popolare cinese ha realizzato, gradualmente, ma costantemente, da 40 anni, hanno avuto nelle riforme giuridiche uno dei principali strumenti per la gestione non traumatica della transizione verso l’economia socialista di mercato. Grazie a strutture concettuali, nozioni, schemi offerti dal diritto della tradizione romanistica è stato possibile, nel corso del tempo, aggiungere, modificare o rimuovere vari elementi in base alle esigenze che sono venute nelle diverse fasi ad emergere”. Secondo il professor Porcelli, il modo in cui le strutture e nozioni sono state concepite sin dall’antica Roma, in una prospettiva universalistica e grazie anche al contributo fondamentale dei giuristi che già da allora iniziarono a trattare il diritto con metodo scientifico, ne ha reso possibile l’adattamento anche alle caratteristiche della cultura cinese, così come agli scopi che il legislatore cinese intende perseguire. “In modo graduale e controllato, ma continuativo, sin dai primi anni dall’avvio delle politiche di apertura e riforma sono state promulgate leggi su diverse materie il cui numero è andato nel corso del tempo ad aumentare in modo piuttosto consistente ed alcune di queste sono state anche poi modificate ed aggiornate alla luce delle necessità da soddisfare, degli scopi da perseguire che mutavano di pari passo con i cambiamenti sociali prodotti dall’avanzare nella implementazione delle politiche stesse. È stato costruito un sistema che si è ramificato in modo sempre più capillare e completo, sempre più sviluppato”.

Come osserva Porcelli, nell’area del diritto civile e commerciale, sono state emanate leggi che regolano il diritto di famiglia, il diritto delle successioni, il diritto dei contratti, la materia, fondamentale quanto politicamente delicata, nell’ambito delle riforme, della proprietà e diritti reali, degli illeciti etc.; leggi che disciplinano le imprese ad investimento estero, le società di capitali, i mercati finanziari, i diritti della proprietà intellettuale, la sicurezza alimentare, la protezione dell’ambiente, il commercio elettronico, la cybersecurity etc. “Il fulcro del sistema”, prosegue Porcelli, “era rappresentato dalla Legge sui principi generali del diritto civile del 1986 che, ad una struttura fondamentalmente ispirata alla parte generale del codice civile tedesco, a sua volta frutto dei risultati del lavoro di rilettura delle fonti romane da parte dei giuristi tedeschi in particolare nella seconda metà dell’800, andava ad aggiungere degli elementi ulteriori, ancora ispirati al diritto della tradizione romanistica, volti al soddisfacimento delle esigenze che specificamente sorgevano con riferimento alla situazione cinese e ai piani di sviluppo che con le politiche di apertura e riforma si intendevano perseguire”.

Il 15 marzo 2017 è stata pubblicata in Cina la “Parte generale del diritto civile”, il libro d’apertura del futuro codice civile cinese. Questo codice viene spesso considerato “l’enciclopedia dei diritti della popolazione cinese” e la sua compilazione sarà completata entro il 2020, anno in cui la Cina intende completare l’edificazione sotto tutti i profili di una società moderatamente prospera. Secondo Stefano Porcelli, nel codice civile andranno a confluire, accanto alla “nuova versione” della menzionata Legge del 1986 rappresentata dalla “Parte generale”, anche delle “versioni aggiornate” di altre Leggi che dettano norme su materie fondamentali per il diritto sia civile che commerciale, quali ad esempio, le norme sul diritto di famiglia e sulle successioni, sulla proprietà e sui diritti reali, sui contratti etc. “Questo approccio si conferma essere dunque ancora oggi impiegato e con larga probabilità continuerà a esserlo anche nel corso dei prossimi anni, portando, auspicabilmente, alla creazione di un sistema sempre più efficiente e sempre più aperto.

Il diritto continua e continuerà a essere uno dei principali strumenti attraverso cui queste politiche vengono a essere concretamente attuate”, conclude Porcelli.

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