"Costerà vite umane...". La profezia nera sulla festa dell'Inter

30mila tifosi, secondo la Questura di Milano, si sono riversati per le strade per il diciannovesimo scudetto dell'Inter. Diverse le voci critiche nei confronti dei festeggiamenti

"Costerà vite umane...". La profezia nera sulla festa dell'Inter

L'Inter con l'ultima vittoria nei confronti del Crotone ha vinto il suo diciannovesimo scudetto. La squadra di Conte è riuscita ad interrompere il dominio della Juventus che durava da ben 9 anni. Come immaginabile e come già accaduto in questo, ormai, anno di pandemia, i tifosi neroazzurri si sono riversati in strada per festeggiare il campionato. Già i tifosi napoletani, dopo la vittoria della Coppa Italia a giugno e la morte di Diego Armando Maradona a novembre, avevano ricevuto pesanti critiche per i loro comportamenti.

Questa volta i rimproveri sono tutti per gli interisti. Durante la trasmissione televisiva Agorà su Rai 3, Massimo Andreoni, direttore scientifico Simit (Società italiana malattie infettive) ha spiegato che la festa dei tifosi dell'Inter in Piazza Duomo a Milano è stato un "errore gravissimo che costerà qualche vita umana. Lo dico così diamo il peso di quanto accaduto". Sempre Andreoni ha aggiunto: "Quando si sta così nella calca, urlando e cantando anche all'aperto, la trasmissione del virus è quasi certa". Inoltre, quando gli è stato chiesto se ne pagheremo le conseguenze, il direttore Simit ha risposto: "Assolutamente sì, vedremo l'incremento dei casi tra 2-3 settimane, i più gravi tra 4 settimane, gli eventuali decessi tra 4-6 settimane".

La stessa società aveva chiesto ai propri tifosi, attraverso un tweet, di esprimere la propria gioia nella maniera più responsabile possibile.

Richiesta che, guardando le immagini di piazza Duomo, non è andata a buon fine. Diversi studi, però, hanno dimostrato quanto sia difficile contrarre il Covid quando si è all'aperto poichè "a meno che tu non sia vicino a qualcuno infetto, la maggior parte del virus viene spazzato via dall'aria, come avviene per il fumo della sigaretta", ha spiegato poche settimane fa Orla Hegarty, docente di Dublino che si è occupata dello studio in questione.

Il problema, però, sta nella (quasi) totale assenza di mascherine e nei maxi-assembramenti. Secondo la Questura di Milano si sono riversati nelle strade e nelle piazze circa 30mila persone. Critico anche Attilio Fontana, presidente della regione Lombardia, nei confronti dei tifosi, che ha dichiarato: "Speriamo che situazioni di questo genere non abbiano determinato nessuna conseguenza e speriamo che in futuro si evitino ulteriori scene di questo genere, perché onestamente rischiano di essere un po' pericolose".

Dello stesso avviso anche Franco Locatelli, Presidente

del Consiglio Superiore di Sanità, il quale ha sostenuto: "La gioia la si può comprendere però credo che su di essa debba prevalere il senso di responsabilità: 121mila morti devono averci insegnato qualcosa".

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