L'articolo della domenica

Il fascino pericoloso della violenza come show

La nostra società continua a trasmettere ai maschi retaggi del passato

Il fascino pericoloso della violenza come show

Studiando la storia vi sono momenti in cui vengo preso da un senso di orrore vedendo la spaventosa violenza e la terribile crudeltà della guerra e delle pene. Ai criminali si tagliavano le mani, la lingua, si cavavano gli occhi. Altri venivano impalati, crocifissi, bruciati vivi, ad altri ancora veniva spezzate le ossa a colpi di mazza e poi squartati. E spesso nello stesso modo venivano trattati i prigionieri di guerra. In seguito altri orrori: i rivoluzionari francesi usavano la ghigliottina, i comunisti sovietici i gulag, i nazisti i campi di sterminio. Ancora due secoli fa in Europa gli uomini portavano la spada e quando si consideravano offesi la usavano. Il duello è stato pratica corrente in tutto il XIX secolo. Era ammesso il delitto d'onore. Vi sono poi aree critiche in cui i maschi, ancora imbevuti di concezioni patriarcali, non accettano le nuove libertà femminili e quando vengono lasciati reagiscono col femminicidio.

La nostra società è riuscita a eliminare o ridurre di molto la violenza omicida nella vita reale e si è profondamente ingentilita. Però la violenza sopravvive eccome: la criminalità organizzata o diffusa e manifesta è addirittura dominante nell'immaginario visivo. Più della metà dei film di Hollywood che riempiono le nostre sale e le nostre televisioni sono pieni di uccisioni, di massacri, di torture, perché mostrano episodi di guerra moderna, medievale o fantascientifica, conflitti sanguinosi fra bande mafiose o sparatorie non meno spietate fra poliziotti, agenti segreti, spie, criminali e serial killer di ogni genere. Di solito questi programmi sono più seguiti da uomini. Le donne guardano più volentieri commedie con intrighi familiari dove la violenza e le sofferenze di solito sono di tipo mentale, non fisico.

Se aggiungete che anche i giochi elettronici per metà sono violenti, possiamo dire che, attraverso l'immaginario, la nostra società continua sotterraneamente a insegnare, soprattutto ai maschi, che per sopravvivere o per affermarsi nel mondo bisogna essere pronti a uccidere i propri nemici e che ci si deve vendicare in modo spietato.

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