Coronavirus

Quel pasticcio sui dati in Friuli: 400 positivi considerati guariti

In Friuli Venezia Giulia, un clamoroso errore sulla comunicazione dei dati avvenuto nella giornata di martedì 14 aprile ha fatto sballare il dato nazionale complessivo della Protezione Civile: circa 400 persone ancora positive al Covid-19 sono state, per sbaglio, incluse tra i guariti

Quel pasticcio sui dati in Friuli: 400 positivi considerati guariti

I conti del Friuli Venezia Giulia non tornano: da martedì 14 aprile, i dati relativi alle persone “attualmente positive” al Covid-19 , a chi si trova in isolamento domiciliare ed ai guariti hanno subìto uno strano cambiamento. Sono, semplicemente, sballati.

L'errore

L’impressione è che martedì, 400 persone “attualmente positive” ed in isolamento domiciliare siano state considerate guarite anche se non lo erano. Il giorno dopo, infatti, un numero simile di persone è tornato ad occupare le caselle degli isolamenti domiciliari e dei casi “attualmente positivi”.

Non si conoscono le cause dell'errore che ha creato confusione anche nei dati nazionali ed è stato accompagnato da una comunicazione poco chiara da parte della Regione Friuli Venezia Giulia. Come si legge sul Post, bisogna tener conto di una cosa fondamentale: il dato nazionale sui “guariti”( e spesso anche quello regionale) comprende anche persone che non sono guarite ma sono state soltanto dimesse dagli ospedali (tecnicamente, dimissione non vuol dire guarigione, quindi alcuni dimessi saranno senz'altro positivi).

Come funziona in Friuli

Il Friuli Venezia Giulia dice di considerare “guarite” sia le persone che si sono sottoposte ai due tamponi di controllo (che devono risultare entrambi negativi) due settimane dopo la scomparsa dei sintomi, sia le persone “clinicamente guarite”, in pratica chi deve ancora effettuare i tamponi di controllo ma che, da almeno due settimane, non mostra più i sintomi del COVID-19. In Italia, non c'è ancora una regola comune che stabilisca quando una persona possa considerarsi “clinicamente guarita”: è una valutazione che spetta ai medici di famiglia sulla base dei sintomi mostrati dal paziente.

La differenza con la Lombardia

In Lombardia, a differenza del Friuli Venezia Giulia, il numero dei guariti sembra includere, invece, quasi esclusivamente le persone risultate negative ai due tamponi di controllo. Queste differenze ci insegnano a non prendere come oro colato i numeri annunciati quotidianamente dalla Protezione Civile, che raccoglie i dati di tutte le regioni ma che, come osserviamo, ogni regione ha regole diverse che rendono i dati nazionali ancora più approssimativi.

I conti non tornano

Nei dati comunicati dalla Protezione Civile lunedì 13 aprile e relativi al Friuli Venezia Giulia, 1.118 persone risultavano in isolamento domiciliare, 1.307 persone “attualmente positive” e 973 dimessi/guariti. Il giorno successivo, martedì 14 aprile, il numero degli isolamenti domiciliari è crollato a 705 (413 in meno del giorno precedente) ed è crollato anche quello degli attualmente positivi, passando da 1.307 a 899 (408 in meno), mentre è aumentato in maniera anomala quello dei guariti: 1.415, 442 in più rispetto al giorno precedente. Il dato ha avuto un notevole impatto sull’incremento nazionale del numero degli attualmente positivi, che il 14 aprile era +675.

Numeri "impossibili"

Mercoledì 15 aprile c'è la conferma che qualcosa sia andato storto: gli isolamenti domiciliari sono risaliti a 1.207 (502 in più rispetto al giorno precedente), gli “attualmente positivi” sono diventati 1.394 (495 in più), mentre i guariti sono crollati a 938 (477 in meno). Una diminuzione del numero totale dei guariti, soprattutto di queste dimensioni, è impossibile: significherebbe che nella sola regione del Friuli Venezia Giulia, in sole 24 ore, 477 persone avrebbero ricominciato a mostrare sintomi della COVID-19 dopo essere state considerate clinicamente guarite.

Martedì 14, il vicepresidente del Friuli Riccardo Riccardi aveva diffuso i dati anomali sulla sua pagina Facebook e ripresi dalla Protezione Civile: "I guariti sono 627, i clinicamente guariti (persone senza più sintomi ma non ancora negative al tampone) 788". Nel comunicato pubblicato sul sito della regione lo stesso giorno, però, i dati erano diversi: "I totalmente guariti sono 628, mentre i clinicamente guariti (persone senza più sintomi ma non ancora negative al tampone) sono 380".

Insomma, c'è troppa confusione.

L'amara constatazione è che, dopo un mese e mezzo dall'emergenza, non esiste ancora uniformità di giudizio, con i numeri regionali che, inevitabilmente, vanno a farsi benedire.

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