I bambini di Bibbiano

Ecco che fine hanno fatto i bimbi strappati a Bibbiano

Alcuni sono riusciti a tornare a riabbracciare i genitori, mentre altri saranno dati in adozione. Le storie degli "angeli" di Bibbiano

Ecco che fine hanno fatto i bimbi strappati a Bibbiano

Avrebbero plagiato le loro menti, indotto le loro bocche a confessare abusi mai avvenuti, forzato l'allontanamento dalle loro famiglie, provocando sofferenze che, nella migliore delle ipotesi, rimarrano sempre scolpite nei cuori dei bambini e, nel peggiore dei casi, potrebbero aver causato dei danni psicologici irreversibili. Mentre la magistratura fa il suo corso, per accertare le colpe dei presunti "demoni di Bibbiano", cosa stanno vivendo i bimbi coivolti nell'inchiesta?

Delle storie riportate nell’ordinanza della procura di Reggio Emilia, quattro minori sono tornati dai propri genitori ancora prima che l’inchiesta "Angeli e Demoni" diventasse di dominio pubblico. Una decisione che era stata presa dal tribunale dei minori di Bologna. All'epoca, la procura non aveva ancora reso pubblico il lavoro di indagine che avrebbe portato, dopo pochi mesi, all’inchiesta che pone al centro i servizi sociali della Val d'Enza. Ciononostante, il tribunale dei minori, a seguito dell'archiviazione dei procedimenti penali a carico di alcuni genitori accusati aver commesso abusi nei confronti dei propri figli, aveva avviato le dovute verifiche nei confronti del lavoro dei servizi sociali, determinanti nella fase delle accuse. I giudici avevano analizzato le perizie degli operatori sociali della Val D'enza e, dopo averne constatato la scarsa attendibilità, avevano fronteggiato la situazione richiedendo approfondimenti in merito. Spiegazioni che non avevano comunque convinto, tanto che il presidente del tribunale dei minori, Giuseppe Spadaro, aveva deciso di optare per il ricongiungimento familiare.

E così sono state risolte quattro delle situazioni oggi raccontate, dettagliatamente, nelle carte della procura con tanto di intercettazioni. Da queste emerge con chiarezza il metodo utilizzato dai terapeuti e dagli assistenti sociali per arrivare a denunciare quegli eventi mai successi e che avrebbero giustificato l'allontanamento delle famiglie dai propri bambini. In alcuni casi finiti a vivere con coppie affidatarie, in altri, invece, consegnati alle cure di una casa famiglia.

In una di queste storie - come racconta Avvenire - l’intervento dei servizi sociali era risultato necessario per mediare una situazione di maltrattamenti in famiglia. Un padre alcolizzato avrebbe picchiato la moglie tra le mura di casa, tutto davanti agli occhi del proprio bimbo di soli cinque anni. In quel caso, la procura ha prescritto all’uomo un percorso di riabilitazione per superare i problemi con l’alcol. Una volta accertate le condizioni del marito, dopo le cure e dopo aver verificato che il problema fosse realmente superato, è stato deciso, con il consenso della madre, di far tonare il bambino a casa, dai suoi genitori.

Un altro minore era invece stato allontanato da casa dopo la separazione dei suoi genitori. In quel frangente si era creata una situazione conflittuale che avrebbe danneggiato il bambino, tanto da ritenere opportuno il suo affidamento ai servizi sociali. Anche in questo caso, il piccolo è tornato dai propri genitori naturali con un provvedimento, questa volta, del tribunale ordinario di Reggio Emilia, che ha deciso, già agli inizi del mese di giugno, che il minore potesse essere riaffidato al suo papà.

Due bambini saranno adottati da una nuova famiglia. Per fortuna, viene da dire in questo caso. Nelle storie di questi due minori, infatti, sembrerebbe che le accuse di maltrattamenti nei confronti delle famiglie fossero fondate. Lo fa pensare anche il fatto che entrambe i genitori non hanno presentato appello per rivedere la propria situazione. Cosa che, invece, è avvenuta in tutti gli altri casi di Bibbiano. Ora, dopo le indagini che avrebbero accertato l’esattezza delle prove che hanno portato alle accuse di abusi e maltrattamenti, per i due piccoli è stata pronunciata la sentenza di affido preadottivo.

Rimangono nel limbo altri due "angeli" di Bibbiano. Per loro, è ancora tutto da definire. Al momento, il gip di Reggio Emilia ha fatto archiviare le accuse nei confronti dei genitori. Continua l’iter per le verifiche da parte del tribunale dei minori ma, al momento, non è dato sapere se i due piccoli potranno mai riabbracciare mamma e papà. Entrambe le situazioni familiari in cui si trovano sono purtroppo piene di criticità.

Continua il loro calvario che, si spera, finirà nel migliore dei modi.

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