Coronavirus

Quei dubbi sul contagio ​portato dagli asintomatici

Il responsabile dell'Oms per il coronavirus sostiene che il contagio dagli asintomatici potrebbe essere molto raro, ma sono in corso approfondimenti. Alcuni studi avevano già avvisato sulla possibilità che il Sars-CoV-2 venga trasmesso prima dell'arrivo dei sintomi

Quei dubbi sul contagio ​portato dagli asintomatici

La trasmissione del Covid-19 da un pazienti asintomatici è molto rara. Ad affermarlo è il direttore del team tecnico per la risposta al nuovo coronavirus dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Maria Van Kerkhove.

"Dai dati che abbiamo, sembra ancora raro che una persona asintomatica in realtà contagi un altro individuo- ha spiegato l'Oms- Abbiamo diversi rapporti di Paesi che stanno monitorando contatti molto dettagliati. Seguono casi asintomatici, i contatti continuano e finora non si trova alcuna trasmissione secondaria". Maria Van Kerkhove ha aggiunto che il contagio da persone asintomatiche "è molto raro, e in gran parte non è pubblicato nella bibliografia. Siamo costantemente alla ricerca di questi dati e stiamo cercando di ottenere maggiori informazioni dai Paesi per rispondere davvero a questa domanda".

Ma alcuni studi precedenti avevano dimostrato la possibilità di un contagio da pazienti che non avevano ancora sviluppato i sintomi tipici della malattia. Così, gli scienziati si dividono anche sul ruolo degli asintomatici nell'emergenza causata dalla pandemia da nuovo coronavirus.

Già a gennaio, il virologo Roberto Burioni aveva messo in guardia la popolazione, prendendo in considerazione una notizia pubblicata su The Lancet: "Sembra possibile l'esistenza di pazienti asintomatici, che stanno bene, non hanno febbre, ma possono diffondere il coronavirus- spiegava l'esperto, quando il Covid-19 non aveva ancora fatto la sua comparsa in Italia- Il che vuol dire che la misurazione della temperatura negli aeroporti potrebbe non essere sufficiente per bloccare la diffusione della malattia".

In Italia, a mettere in allarme sulla possibile trasmissione del virus da parte di chi non presenta ancora i sintomi è stato il caso di Vo' Euganeo, in provincia di Padova, duramente colpito dalla pandemia. I tamponi hanno mostrato che tra il 50 e il 75% delle persone sottoposte all'esame risultavano positive, ma senza mostrare alcun sintomo. Anche la Cina aveva dichiarato che 4 pazienti su 5 erano asintomatici. In un articolo pubblicato sul British Medical Journal e riportato dal Corriere della Sera, si leggeva che "molti esperti ritengono che casi inosservati e asintomatici di infezione da coronavirus possano essere un'importante fonte di contagio". Uno studio cinese, infatti, mostrava che nel 78% delle persone prese in considerazione non erano presenti sintomi da nuovo coronavirus, nonostante la positività al test. Dello stesso parere anche una serie di studi effettuati in Cina, citati dal giornale.it, che evidenziavano una forte presenza di pazienti malati di Covid-19, nonostante l'assenza di febbre, difficoltà respiratorie e sintomi tipici della malattia.

Ad aprile, una ricerca pubblicata su Nature, collocava l'inizio dell'infettività 2 o 3 giorni "prima dell'insorgenza dei sintomi", con il raggiungimento del picco "a 0,7 giorni prima dell'insorgenza dei sintomi". Ciò significa che i pazienti potrebbero non presentare ancora i sintomi della malattia, nonostante la contagiosità. "La percentuale stimata di trasmissione presintomatica- si legge nello studio- era del 44%". Un'ulteriore analisi ha dimostrato "che il picco di infettività è compreso tra 0 e 2 giorni prima dell'insorgenza dei sintomi e la percentuale di trasmissione presintomatica variava dal 46% a 55%".

La dichiarazione dell'Oms ha lasciato perplessi anche gli studiosi italiani, convinti della possibilità degli asintomatici di diffondere il nuovo coronavirus. "Gli asintomatici possono trasmettere il virus e lo dimostrano tanti studi svolti finora- ha detto a Repubblica Antonio Cassone, ex direttore del Dipartimento delle Malattie Infettive dell'Istituto superiore di sanità- E poi c' una ricerca cinese appena pubblicata su The Lancet che lo conferma. Ha esaminato una serie di casi nella popolazione, concludendo che la diffusione del coronavirus era avvenuta nel 20% di casi da persone asintomatiche".

"Ho ricevuto molti messaggi e richieste di chiarimenti dopo quanto affermato ieri in conferenza stampa" sulla trasmissione di Covid-19 da parte di persone asintomatiche, ha spiegato dopo le critiche Maria Van Kerkhove. "Stavo rispondendo a una domanda e non esprimendo una posizione dell'Oms. Ho usato la parola 'molto rara' e c'è stato un fraintendimento perché è sembrato che dicessi che la trasmissione asintomatica è globalmente molto rara. Mentre mi riferivo a un set di dati limitati", ha chiarito il responsabile tecnico dell'Organizzazione mondiale della sanità per il coronavirus. E ha aggiunto: "Ciò che sappiamo sulla trasmissione di Covid-19 è che gli infetti sviluppano sintomi, ma in una parte di loro questo non avviene. Sappiamo che la maggioranza delle infezioni avviene da qualcuno che ha sintomi ad altre persone attraverso le goccioline di saliva infette. Ma c'è una proporzione di persone che non sviluppa sintomi e non sappiamo ancora quante siano, potrebbero essere dal 6% al 41% della popolazione che si infetta, a seconda delle stime. Sappiamo che alcuni asintomatici possono trasmettere il virus e ciò che dobbiamo chiarire è quanti sono gli asintomatici e quanti di questi trasmettono l'infezione.

Ciò che ho detto ieri in conferenza stampa si riferiva a piccoli studi pubblicati".

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