L'articolo della domenica

I rischi illiberali dietro il caudillismo dei social

Tutti i giorni i capi politici guardano Facebook, Twitter, i sondaggi e sono pronti a cambiare: oggi puoi proibire i vaccini, poi ammetterli, poi proibirli di nuovo; prima chiudi i negozi la domenica, poi li apri e lo stesso con la Tav. Quel che conta è il livello di consenso raggiunto, visto come tappa per il potere totale

I rischi illiberali dietro il caudillismo dei social

È stato Roberto Casaleggio con i 5 stelle a introdurre in Italia il mito della democrazia diretta in cui non c'è una classe dirigente, non esiste la rappresentanza parlamentare, ma le leggi e le decisioni le prendono tutti i cittadini. Nelle antiche democrazie riunendosi in piazza. Oggi, in cui non si possono riunire decine di milioni di persone, basta usare il web. I parlamentari perciò sono inutili. Casaleggio sostiene che li potremmo sorteggiare a caso. Questo modo di pensare ha influenzato profondamente l'attuale sistema politico in cui ha finito per stabilirsi un rapporto diretto fra i capi politici e il popolo. I capi politici non comunicano attraverso l'organizzazione capillare del partito o attraverso il parlamento ma parlano direttamente al popolo, attraverso Facebook e tweet, guardano cosa risponde la massa popolare e ogni volta fanno quello che fa salire le loro quotazioni e danneggia quelle dei loro avversari

È come in borsa, dove le quotazioni cambiano continuamente e gli annunci contano più dei risultati reali. Tutti i giorni i capi politici guardano Facebook, Twitter, i sondaggi e sono pronti a cambiare: oggi puoi proibire i vaccini, poi ammetterli, poi proibirli di nuovo; prima chiudi i negozi la domenica, poi li apri e lo stesso con la Tav. Quel che conta è il livello di consenso raggiunto, visto come tappa per il potere totale.

Se questo sistema politico dovesse diventare dominante sparirebbe la democrazia parlamentare liberale, ma al suo posto non verrebbe la democrazia diretta col voto consapevole di tutti, come voleva Casaleggio, ma il caudillismo di stampo sudamericano in cui il capo ogni giorno fa e strombazza con tutti i mezzi quello che aumenta il suo consenso e danneggia gli avversari che vuol distruggere.

È quanto hanno fatto molti caudillos sudamericani anche senza il web, come Castro a Cuba, Chávez e Maduro in Venezuela. È una politica dove contano i capipopolo, le emozioni, gli insulti, le accuse. Mentre conta meno il sapere, la riflessione, il progetto.

Io penso che per i paesi europei sia ancora preferibile il regime parlamentare dove i cittadini scelgono con cura i loro rappresentanti e poi dicono quello che pensano e vogliono sul web.

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