È il momento di cacciare gli sceriffi stupidi

Un pensionato di 81 anni di Treviglio, provincia di Bergamo, è stato multato ieri con una ammenda da 400 euro perché, in piena zona rossa, era seduto su una panchina distante trecento metri da casa sua a leggere il giornale

È il momento di cacciare gli sceriffi stupidi

Un pensionato di 81 anni di Treviglio, provincia di Bergamo, è stato multato ieri con una ammenda da 400 euro perché, in piena zona rossa, era seduto su una panchina distante trecento metri da casa sua a leggere il giornale, in attesa che si smaltisse la fila per andare in farmacia. questa l'Italia «compatta e solidale» che ha in mente il presidente Conte, è questo ciò che ci aspetta nelle prossime settimane, cioè essere vessati da un potere cinico e stupido?

Quattrocento euro sono una cifra importante per chiunque, e una pena sproporzionata al reato, non è applicazione della giustizia, ma prevaricazione del più forte (lo Stato) sul più debole (i cittadini).

Se quella multa non verrà cancellata, cestinata e distrutta dal sindaco, dal prefetto o da chi per loro, vuole dire che non ha più senso parlare di rapporto di fiducia e di patti sociali per sconfiggere il virus. «Lei non ci prenda in giro», hanno detto i solerti gendarmi allo stupito anziano. E no, cari gendarmi, siete voi che non dovete prenderci in giro, stando al riparo delle vostre divise e dei codicilli contenuti nel cervellotico decreto legge del presidente Conte. Anche perché fate parte di un sistema, tanto per intenderci, che ha messo a capo della sanità di una regione, la Calabria, un generale che ha candidamente ammesso in diretta tv di non sapere che avrebbe dovuto occuparsi del piano anti virus.

Ma vi sottopongo un altro caso: «Scrivo questo messaggio nel massimo rispetto alle forze dell'ordine che rispetto e stimo, mi sono recata al battesimo di mia nipote a Varallo Borgosesia in conformità con l'ultimo decreto del presidente del Consiglio. Sono stata fermata e multata dai carabinieri del luogo. Rimane l'amaro in bocca per la poca elasticità dello Stato in un momento già così difficile».

Ecco, non esasperiamo gli animi con iniziative legittime in punta di diritto, ma stupide in quanto a buon senso, perché non è così che si uscirà

dall'emergenza. Al premier fino all'ultimo dei sindaci un consiglio non richiesto: non è il momento di mettere in campo gli sceriffi stupidi, controllate i vostri uomini, prima che l'intera opinione pubblica vi si rivolti contro.

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