Periferie d'Italia

Quel muro di Capodichino che spacca il quartiere a metà

Uno dei problemi che ha causato l’isolamento di San Pietro a Patierno è il lunghissimo muro in cemento armato che circonda l’aeroporto di Capodichino

Quel muro di Capodichino che spacca il quartiere a metà

Uno dei problemi che ha causato l’isolamento di San Pietro a Patierno è il lunghissimo muro in cemento armato che circonda l’aeroporto di Capodichino. Un autentico “muro di Berlino” che non solo accerchia il quartiere, ma che attraversa anche San Pietro dividendolo in due. In alcuni tratti l’alto sbarramento scorre tra case e strade regalando scorci inquietanti. San Pietro è così isolato che la gente quando va nelle altre parti della città dice “vado a Napoli”.

L’aeroporto è sorto in quello che era un tempo il Campo di Marte che Gioacchino Murat e poi i Borbone utilizzavano per gli addestramenti ed esibizioni militari. Il 5 maggio 1910 tre aviatori stranieri e un italiano vi si esibirono. Manifestazioni aeree sportive si susseguirono fino al 1913. Nel 1919 venne poi aperta un'aerostazione civile per 17 aerei di linea di varie compagnie aeree. Lo scoppio della prima guerra mondiale pose fine alle gare sportive e all’aviazione civile facendo diventare per alcuni anni l’aeroporto una base militare in cui si allenavano i primi piloti dell’aeronautica. All’epoca San Pietro a Patierno era un piccolo paesino nelle campagne. Oggi Capodichino si trova a ridosso delle case di Napoli, tanto che per lungo tempo si è parlato del suo spostamento. Progetto ormai improbabile visto che sono in corso i lavori per collegare l’aeroporto alla metropolitana cittadina.

L’aeroporto è il più grande di tutto il meridione e collega la città con tantissime destinazioni in Europa e nel mondo. Se da un lato è comodo che sia così vicino al centro, dall’altro rappresenta per molti nel quartiere una questione piuttosto spinosa in quanto troppo vicino al centro abitato. Molti abitanti di San Pietro a Patierno lamentano anche che i disagi non siano stati compensati da un aumento dell’occupazione. Infatti non sono poi così tante le persone provenienti da San Pietro a lavorare a Capodichino.

I residenti chiedono che il problema del muro divisorio venga risolto in qualche modo. La “grande muraglia” in cemento armato è talmente triste che forse il Comune e la società privata che gestisce l’aeroporto dovrebbero pensare a qualche progetto di street art per renderla più attraente, magari attraverso un concorso tra i migliori artisti mondiali nel campo. Legare l’arte al quartiere permetterebbe di dare un segno di rinascita a San Pietro a Patierno. Si potrebbe rendere il muro un’enorme tela per gli artisti internazionali.

Da problema potrebbe quindi diventare la soluzione ai molti disagi che ha creato al quartiere.

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