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Nel circo della F1 la mitica Mercedes da argento si fa nera

Lewis Hamilton ha cambiato colore anche alla sua Mercedes. Le frecce non saranno più d'argento come capitava nelle corse dagli anni Cinquanta: saranno nere. Frecce nere, come nel romanzo di Robert Louis Stevenson

Nel circo della F1 la mitica Mercedes da argento si fa nera

Lewis Hamilton ha cambiato colore anche alla sua Mercedes. Le frecce non saranno più d'argento come capitava nelle corse dagli anni Cinquanta: saranno nere. Frecce nere, come nel romanzo di Robert Louis Stevenson. Ad essere nero è il potere del sei volte campione del mondo. Un martello vero, non solo quando guida. Se Hamilton si mette in testa una cosa, nulla può fermarlo. Oggi il suo principale motivo di vita è lo slogan Black Lives Matter e lui sta facendo ogni cosa perché la gente non si volti dall'altra parte. È anche sceso in piazza a Londra con cartelli e pugno chiuso. In mezzo alla folla come una persona comune. Come un nero qualsiasi che però non ci stava più a restarsene chiuso nella sua vita piena di milioni di dollari e di privilegi. Quanto è accaduto in America a George Floyd lo ha scatenato. Ha ricordato quando da bambino si sentiva emarginato, quando aveva dovuto prendere lezioni di arti marziali per difendersi dal bullismo. È il Tommie Smith dell'era moderna, il Colin Kaepernick del 2020 con tutta la forza dei social e della sua popolarità straripante. Ha lanciato la «Hamilton Commission», in collaborazione con la Royal Academy of Engineering, per esplorare le modalità con cui il motorsport possa essere utilizzato come strumento per coinvolgere più giovani di colore nello studio delle materie scientifiche e tecnologiche, dell'ingegneria e della matematica, e, successivamente, per trovare loro un impiego nei team o in altri settori dell'ingegneria. Ha convinto la F1 a mettere un arcobaleno sulle monoposto e a lanciare la campagna «WeRaceAsOne».

E ora anche la Mercedes ha deciso di cambiare colore alle sue frecce d'argento. «Siamo orgogliosi della nostra cultura e dei nostri valori ha dichiarato Toto Wolff -. Premiamo il contributo di ogni singolo individuo e i membri del nostro team ci dicono che l'esperienza all'interno è inclusiva. Ma nella nostra organizzazione, solo il 3% della nostra forza lavoro si identifica come appartenente a gruppi etnici minoritari e solo il 12% dei nostri dipendenti sono donne. Questa mancanza di diversità dimostra che dobbiamo trovare nuovi approcci per attrarre talenti da molte aree della società che attualmente non raggiungiamo. Sappiamo che il nostro team sarà più forte se riusciremo ad attrarre talenti dal pool più ampio possibile e ci impegniamo a raggiungere questo obiettivo attraverso azioni positive».

Lewis ovviamente ha ringraziato il Cda Mercedes «per aver trovato il tempo di ascoltare, di parlare e di capire veramente le mie esperienze, la mia passione, e per aver fatto questo passo avanti così importante». Un passo importante. Perfettamente politically correct. Anche se la sensazione è che si stia esagerando un po'.

A furia di inseguire il politicamente corretto si rischia di diventare ridicoli.

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