Il sodalizio fra Maserati, casa automobilistica modenese che compie cent'anni e La Martina, brand argentino, fondato 30 anni fa da Lando Simonetti, è uno degli appuntamenti significativi di questo Pitti Uomo. Il marchio leader nell'abbigliamento per il polo, presenta oggi, in occasione dell'evento Riding Polo, una capsule collection che vede in pole position la polo di piumino firmata La Martina for Maserati. Un capo che pur mantenendo l'aplomb della modellistica della polo, protegge dal freddo perché imbottita con cento grammi di morbida trapunta outdoor cashmere insulate ossia un'alternativa a ovatta e piuma d'oca. Un cocktail serale vede anche la premiazione del miglior giocatore del Maserati Centennial Polo Tour, che si è recentemente concluso a Dubai. Ecco la filosofia La Martina in un'intervista all'amministratore delegato Enrico Roselli.
Cosa vi unisce?
«Valori e scelte ma soprattutto il concetto di sportività elegante. E poi heritage, tecnologia, gusto per pelle e cuoio, materiali utilizzati nelle nostre collezioni e negli eleganti interni di Maserati».
Il consumatore recepisce questa filosofia?
«Ci rivolgiamo a consumatori internazionali, curiosi e attenti alle novità, viaggiatori con la mente aperta, persone colte e avvincenti. È molto stimolante avere a che fare con loro soprattutto per quanto riguarda il digitale, un mondo nuovo cui ci affacciamo con estrema fiducia attraverso il nuovo sito, una piattaforma dotata anche di e-commerce».
La Martina festeggia i trent'anni...
«Un traguardo importante. Lo celebriamo aprendo il nostro più importante flagship store nel quartiere di St. James, nelle vicinanze di Buckingham Palace, a Londra. Del resto da molti anni La Martina è attiva in Gran Bretagna perché collabora con le squadre inglesi delle Università di Oxford ed Eton. Nel mondo abbiamo più di 70 punti vendita esclusivi».
Cosa vi premia?
«Il fatto che ancora oggi al comando dell'azienda ci sia il fondatore. La moda ispirata al polo sta diventando una vera mania. Ci sono tantissime aziende che fanno riferimento a questo sport, ma nessuna è veramente coinvolta. Noi non ci occupiamo solo di stile ma anche di nuove tecnologie e di equipaggiamenti tecnici».
Che ambiente è quello del polo?
«Direi casual al punto che si può veder la Regina d'Inghilterra giungere al party per l'inaugurazione del nostro primo monobrad a Guards, il Polo Club fondato da sua Maestà il Principe Filippo di Edimburgo, guidando la Mini».
Questa regale casualità si respira anche nella collezione?
«Certamente, non a caso la polo è il nostro pezzo best-seller. Noi parliamo di lusso ma non nella sua accezione tradizionale. Il nostro prodotto si acquista con motivazioni autoappaganti e non per dimostrare qualcosa a qualcuno».
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