Ponte crollato a Genova

Ponte Genova, corroso pilone a est. Commissario Toti: "Abbattere tutto"

Mentre Autostrade per l'Italia comunica che il ponte Morandi sarà ricostruito in otto mesi, emerge che il pilone più a est dei due rimasti in piedi è a rischio crollo. Prefetto Fiamma Spena: "Criticità elevata". Toti: "Bisogna abbattere tutto"

Ponte Genova, corroso pilone a est. Commissario Toti: "Abbattere tutto"

Dopo il crollo del pilone centrale di ponte Morandi, ora a preoccupare Genova è la stabilità del pilone 10, quello più a levante, che sarebbe a rischio crollo. Il prefetto di Genova, Fiamma Spena, ha dichiarato: "La Commissione ispettiva del Mit ha evidenziato una situazione di pericolo e di criticità elevata, ma non so dire se si può parlare di rischio crollo, dovete chiedere al presidente della Commissione Ferrazza", mentre il presidente ligure - e commissario straordinario per l'emergenza - Giovanni Toti ha chiesto "l’abbattimento nel più breve tempo possibile di tutto ciò che rimane del ponte Morandi".

Non c'è pace per il viadotto Polcevera. Dopo il crollo del tratto centrale del ponte, lo scorso 14 agosto, ora l'attenzione di tecnici e ingegneri è rivolta ai due monconi tenuti in piedi dai due piloni sopravvissuti. A preoccupare di più è il pilone di levante, il cosiddetto pilone 10, per il quale è stato ravvisato un elevato grado di corrosione che ne metterebbe a rischio la stabilità. Proprio il moncone scricchiolante è diventato protagonista della riunione in Prefettura del Centro coordinamento soccorsi a cui hanno preso parte forze dell'ordine, tecnici della Commissione del Mit, Comune e Regione. Il Prefetto di Genova, Fiamma Spena, ha sottolineato che "emerge sul pilone 10 di Ponte Morandi uno stato di corrosione di grado elevato". Si tratta del pilone più a levante, quello che sostiene il moncone a ridosso delle case evacuate, dalle quali è sospeso il prelievo di beni.

Toti: "Il ponte va abbattuto al più presto"

Dopo avere appreso la notizia dello stato di elevata corrosione del pilone a est, il commissario straordinario all'emergenza Giovanni Toti ha detto che "prima si mette in sicurezza definitiva quell'area e prima sgombriamo i dubbi sul cosa accadrà dopo e prima potremo cominciare a parlare di ricostruzione". L'importante è che l'abbattimento del moncone che presenta "criticità" avvenga "nel più breve tempo possibile". Per Toti il ponte Morandi è "una brutta carcassa e un brutto simbolo", come ha dichiarato al meeting di Rimini, aggiungendo che attenderà per non più di 48 ore una risposta da parte di Autostrade per l'Italia. Se la società concessionaria non si farà sentire, sarà lo stesso commissario Toti a decidere cosa fare.

Già in mattinata il destino dei due piloni rimasti era segnato. Inequivocabili le parole alla tv genovese Primocanale di Raul Giampedrone, assessore regionale alla Protezione Civile, che aveva dichiarato: "Nelle ultime ore si è presa la decisione che i due piloni ancora in piedi saranno entrambi abbattuti". Poi la notizia dei rilievi effettuati sui piloni superstiti per verificarne le condizioni, fino alle parole con cui il Prefetto genovese Fiamma Spena ha fatto intendere l'elevato grado di pericolosità del pilone di levante. "Non so dire se si può parlare di rischio crollo, dovete chiedere al presidente della Commissione Ferrazza", aveva detto Fiamma Spena senza che Ferrazza rilasciasse alcuna dichiarazione, fino alla presa di posizione di Giovanni Toti.

Rimozione detriti a rischio

L'annuncio del presidente della Liguria della richiesta presentata ad Autostrade di procedere rapidamente all'abbattimento dello scheletro del ponte rappresenta l'epilogo inevitabile per per consentire la totale ricostruzione del viadotto per la quale, secondo la società concessionaria, ci vorranno "8 mesi a decorrere dell'ottenimento delle necessarie autorizzazioni". Un ponte che sarà in acciaio e che secondo Toti e il sindaco di Genova, Marco Bucci, è destinato a diventare "il nuovo simbolo della città insieme alla Lanterna".

Prima, però, bisognerà demolire tutto e rimuovere le macerie. Intanto, mentre in una nota Autostrade per l'Italia esprime il suo cordoglio per le vittime e conferma le tempistiche già annunciate per la realizzazione del ponte, si accelerano le operazioni per la rimozione dei detriti rimasti. Le previsioni del tempo per il fine settimana, infatti, danno forti piogge sull'area interessata dal crollo.

Le macerie si trovano nel greto del torrente Polcevera, che le precipitazioni potrebbero fare ingrossare finendo per trascinare i detriti in direzione mare.

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