Ponte crollato a Genova

Ponte Genova, scoperta choc: "Le relazioni tecniche furono modificate"

Dopo l'interrogatorio della guardia di finanza, resta da chiarire il perché della modifica dei documenti, ma l'ipotesi più plausibile sembrerebbe quella legata all'alterazione per evitare controlli più invasivi e costosi sulla struttura

Ponte Genova, scoperta choc: "Le relazioni tecniche furono modificate"

Le bozze delle relazioni tecniche sul crollo del ponte di Genova sono state modificate per evitare controlli più invasivi e costosi alla struttura. La scoperta choc è emersa dall'interrogatorio di tre ingegneri della società Spea Engineering, la s.p.a. controllata da Autostrade e delegata a manutenzioni e monitoraggi.

Alcuni documenti sono stati cambiati dopo le riunioni con il coordinatore Maurizio Ceneri, mentre altri sarebbero stati alterati senza dire nulla allo stesso dirigente, riporta Tgcom24.

Dopo l'interrogatorio della guardia di finanza, resta da chiarire il perché della modifica dei documenti, ma l'ipotesi più plausibile sembrerebbe quella legata all'alterazione per evitare controlli più invasivi e costosi sulla struttura.

Intanto la società accusata è subito intervenuta con una nota per precisare che i controlli non sono stati eseguiti "a tavolino".

Spea "si avvale di 145 risorse tra ingegneri e tecnici specializzati dedicate all'attività di vigilanza, suddivise tra uffici centrali e uffici locali che operano nelle aree di competenza della Direzione di Tronco di Autostrade per l'Italia. Le attività di controllo su svolgono sul campo, mediante l'utilizzo di tecnologie all'avanguardia, nel pieno rispetto delle leggi e delle normative tecniche e sono periodicamente verificate da enti interni e accreditati certificatori esterni, che ne attestano l'efficacia sostanziale e la correttezza procedurale".

"Nelle attività di reporting ispettivo, infine - conclude la nota - viene utilizzato un sistema codificato di classificazione dello stato delle infrastrutture, che permette di segnalare con chiarezza lo stato di conservazione delle opere ispezionate e che ha dato prova di affidabilità in oltre 30 anni di applicazione su circa 4000 opere della rete di Autostrade per l'Italia monitorate".

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