Coronavirus

Quanto rischiano davvero i No Vax: cosa dicono questi numeri

Il nuovo report dell'Istituto superiore di Sanità: tra chi non si è vaccinato il tasso di mortalità è venticinque volte più alto di chi ha il booster. Tra i 40-49enni il Covid è più pericoloso degli incidenti

Quanto rischiano davvero i No Vax: cosa dicono questi numeri

Il tasso di mortalità per Covid dei non vaccinati è venticinque volte maggiore rispetto a quello di chi ha ricevuto la terza dose, quello di ricovero in terapia intensiva ventisette volte maggiore e quello di ospedalizzazione dieci volte maggiore.

I numeri sono pubblicati nell'ultimo aggiornamento del report settimanale dell'Istituto superiore di Sanità (Iss). Nella fascia di popolazione di età superiore ai 12 anni l'effetto delle inoculazioni diventa via via più evidente. Ad esempio, per quanto riguarda le ospedalizzazioni: il tasso di ospedalizzazione chi ancora non ha ricevuto alcuna dose è di 348,2 ricoveri ogni 100.000 abitanti, 55,6 ogni 100.000 abitanti per chi ha completato il primo ciclo da meno di 120 giorni e 34,8 ogni 100.000 abitanti per chi ha ricevuto la dose booster. In quest'ultimo caso, dunque, il tasso è dieci volte inferiore rispetto a chi ancora non ha fissato l'appuntamento con la prima inoculazione. E il divario risulta ancora più netto quando si parla di ricoveri in terapia intensiva e di decessi. Nel primo caso, i ricoveri sono 38,4 ogni 100.000 abitanti per i non vaccinati e 1,4 ogni 100.000 abitanti per chi ha tre dosi (ventisette volte meno), nel secondo caso la mortalità è venticinque volte più alta tra i no Vax (78,6 decessi ogni 100.000 abitanti contro i 3,2 decessi ogni 100.000 abitanti tra i vaccinati con booster).

Eppure 4,9 milioni di italiani con più di 12 anni, tra cui 1,8 milioni di over 50 - per i quali è in vigore l'obbligo vaccinale - ancora non hanno ricevuto alcuna dose. Forse riuscirà a convincerne alcuni lo studio pubblicato dall'Osservatorio nazionale sulla salute dell'Università Cattolica di Milano. I ricercatori hanno comparato il rischio di mortalità dovuto al Covid con le cause di decesso più comuni. Ne è risultato, ad esempio, che il tasso di mortalità per Covid nella fascia 40-49 anni è 1,8 volte maggiore rispetto a quello causato dagli incidenti: per il coronavirus è 8,6 ogni 100.000 abitanti, mentre quello per incidenti stradali è 4,9 ogni 100.000 mila abitanti. E ancora: nella classe di età 10-19 anni il virus provoca un numero di decessi 2,8 volte più alto di quello dovuto alla polmonite.

Nella fascia tra i 30 e i 49 anni, è la quarta causa di morte dopo incidenti, tumori e malattie del sistema circolatorio, in quella degli over 50 è la terza dopo tumori e malattie del sistema circolatorio.

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