Cultura e Spettacoli

Rai, tv (e ignoranza) di Stato Codesto è come questo

Rai, tv (e ignoranza) di Stato Codesto è come questo

Gli strafalcioni dei concorrenti dei quiz televisivi sono un tormentone vetusto e un po' impietoso: il Paese reale è quello che è, pertanto non c'è in realtà da scandalizzarsi se, com'è accaduto recentemente all'Eredità su Raiuno, un aspirante campione dice che il presidente del Consiglio succeduto a De Pretis era Giuseppe Saragat. D'altronde per l'italiano medio il passato è una nebbia fitta, dove fatti e personaggi si spostano da un secolo all'altro. Va be'.

Il problema è quando l'ignoranza tracima al di là della barricata, contamina il mondo di quelli che le domande le fanno: e che nell'immaginario collettivo, oltre che nel proprio, vengono vissuti come depositari della verità, unica sponda di certezze in questi tempi confusi. E quando sono loro, a rifilare lo strafalcione, la conseguenza inevitabile è la contaminazione dell'intero paese. Se lo dicono all'Eredità, sarà giusto per forza. Eppure, a quanto pare, anche questa certezza va messa da parte.

Il dramma avviene pochi minuti prima delle 20 di ieri, nella fase finale della puntata di Pasquetta. Viene offerta una definizione, indicando il numero di lettere della risposta esatta. Definizione: «questo». La concorrente risponde «codesto». È uno strafalcione da matita blu, fin dalle scuole medie si insegna che i tre pronomi dimostrativi questo-codesto-quello hanno significati radicalmente diversi, tali da renderne l'utilizzo assolutamente rigido, non fungibile. Per usare «codesto» al posto di «questo» serve una robusta dose di ignoranza della lingua italiana.

Ci si aspetterebbe pertanto che il conduttore Flavio Insinna scrollasse il capo desolato, «mi dispiace ma non è la risposta esatta». E invece no: «Brava, giusto». Non è colpa di Insinna, ma degli autori del programma.

In lontananza, una sorta di tuono: sono generazioni di prof di italiano che si rivoltano nella tomba.

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