Quindi, oggi...

La rivelazione su Conte e i russi, la Serbia e Sacchetti: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: gli stipendi degli italiani, il giuramento del presidente serbo e la scalata del Duomo

La rivelazione su Conte e i russi, la Serbia e Sacchetti: quindi, oggi...

- una tabella Ocse mostra come tra il 1990 e il 2020, l’Unico Paese in Europa in cui gli stipendi medi si sono ridotti invece di aumentare con l’inflazione è l’Italia. Poi non stupitevi se non si trovano lavoratori

- lo dico e lo ripeto, ripescando quanto scritto qualche giorno fa: è inutile arrovellarsi il cervello sulla malattia vera o presunta di Putin. Consideriamolo comunque un leader razionale: un Paese, o meglio il suo apparato, non è quasi mai solo il suo presidente. Quindi inutile star lì a credere all’idea che Putin sia già morto e sepolto, sostituito in pubblico da una controfigura. Siamo ossessionati. Ed è un errore

- Zaniolo balla al coro dei suoi tifosi (“il figlio di Zaccagni è di Zaniolo”), la sua ex Chiara Nasti risponde piccata (“col gamberetto che si ritrova…”) e sarebbe lei a fare body shaming? Su Zaniolo? Suvvia…

- pur non condividendo l’operato di Conte e del suo governo durante la pandemia, ci vuole comunque un pochino di onestà intellettuale a questo mondo. Ricordate le polemiche sulla missione russa in Italia? Ecco. Ieri Franco Gabrielli, ovvero l’autorità delegata per la Sicurezza della Repubblica, ha detto chiaramente che non ha “percepito da parte dei servizi segreti dati significativi su attività malevola e particolarmente invasiva da parte di quelle persone che erano al seguito di questa missione”. Tradotto: niente informazioni particolari su spionaggi, 007 o chissà che altro. Non dobbiamo per forza trovare mostri russi anche dove non ci sono

- nessuno se n’è accorto, ma la redazione del portale Kosovo Online, che ha sede a Belgrado, ha ricevuto ieri un messaggio minatorio. “Un ordigno esplosivo è stato installato nel suo reparto. Esploderà alle 22.15. Gloria all’Ucraina”. Firmato: Azov Ucraina. L’avessero fatto contro un giornale progressista o ucraino, apriti cielo

- sorrido un po’, perché il presidente della Serbia Vučić oggi ha giurato per il suo secondo mandato e tra le altre cose ha detto chiaramente che dedicherà tutti i suoi “poteri alla protezione della sovranità e dell'integrità territoriale della Repubblica di Serbia, compresi Kosovo e Metohija”. Quindi rivendica un territorio ormai separatista, dopo una sanguinosa guerra, un po’ come Zelensky fa col Donbass. Solo che nei in un caso ci siamo schierati coi separatisti, con l’altro con gli unionisti. Domanda: cosa distingue le due situazioni?

- a Milano uno mezzo matto si arrampica sulle guglie del Duomo su su fino alla Madonnina. Il tutto solo per farsi un selfie con Nostra Signora dorata. Li chiamano “urban climber”, li definirei piuttosto degli sciroccati

- dopo l’Olanda, ora Gazprom taglia le forniture pure alla Danimarca. Il motivo? Non intendono pagare il gas in rubli. Dalle minacce ai fatti. La partita dell’energia inizia a farsi seria. Speriamo l’inverno tardi ad arrivare

- Meo Sacchetti lascia l’Italbasket, o meglio: la federbasket lo caccia a soli tre mesi dall’Europeo. Il tutto, pare, per difficoltà relazionali con Gianni Petrucci. Domanda: ma come fai a mandare via l’allenatore a 90 giorni da un appuntamento così importante, peraltro si gioca a Milano, dopo che Meo ti ha portato alle olimpiadi che mancavano da un secolo? Follia. Totale

- polemica a Roma perché intitolano un giardino a Giorgio Almirante. Cioè uno che è stato legittimamente in Parlamento, ed ha rappresentato un pezzo di Paese, non può avere una via intitolata? E perché Almirante no e Togliatti sì?

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