Periferie d'Italia

Scienza e sport, la riconversione post-industriale di Bagnoli

La Città della Scienza e il pontile per fare jogging: Bagnoli risorge dalle ceneri delle acciaierie abbandonate

Scienza e sport, la riconversione post-industriale di Bagnoli

Uno dei successi della riconversione industriale di Bagnoli è la Città della Scienza, uno spazio molto amato dai napoletani. Il centro è un museo scientifico interattivo, un incubatore di imprese e un luogo di formazione. Nel marzo del 2013 fu in gran parte distrutto da un incendio, probabilmente doloso. Grazie all'amore dei napoletani lo spazio ha subito ripreso a funzionare, anche se ridimensionato per molto tempo. Quest'anno sono state finalmente inaugurate due nuove ali del museo e altre apriranno a breve.

Il 4 marzo è stata inaugurata Corporea, il primo museo interattivo d’Italia sul corpo umano, la prevenzione e la salute. Oltre 5000 metri quadrati su tre livelli, 14 isole tematiche (dall'apparato cardiocircolatorio a quello digerente, da quello sessuale e riproduttivo ai cinque sensi), esposizioni, macro-installazioni e postazioni interattive. Grazie infatti alle nuove tecnologie di realtà virtuale, giochi, laboratori e sperimentazioni, i visitatori entrano nei più complessi meccanismi che regolano la vita.

Mentre 19 marzo è stato inaugurato il più grande e avanzato planetario 3d italiano. Le tecnologie di ultima generazione permettono di volare tra pianeti e stelle, attraversare galassie, con un coinvolgimento sensoriale mai sperimentato prima. Il Dome/Planetario 3d ha infatti un diametro di 20 metri, 120 posti a sedere, una macchina di ultima generazione e una particolare collocazione della cupola che garantisce un effetto di totale immersione nell'ambiente stellare. Il planetario propone spettacoli e filmati, sia live che registrati, per ripercorrere la storia dell’astronomia, le rotte di sonde e navicelle spaziali o misteri ancora insoluti come quello della materia oscura.

La decisione di aprire un museo della scienza sarebbe piaciuta molto a quegli intellettuali e politici che per questo luogo avevano avuto una visione futurista. Un'ottimismo verso il futuro che ha dato molto lavoro, ma ha lasciato anche molto inquinamento e spazi ormai morti. Che sia proprio la scienza e la sua visione positiva del futuro a riaprire questa zona industriale decaduta è un buon segno.

Un altro successo della riconversione di questi spazi è il pontile, lungo 900 metri, che veniva usato per fare attraccare le navi che scaricavano ferro e il carbon coke per l'Ilva/Italsider. Fu costruito nel 1962 e oggi è diventato un luogo splendido dove fare passeggiate o jogging in mezzo al mare accarezzati dal vento. A destra del pontile è stato realizzata dallo scultore Giancarlo Neri, un totem fatto con materiali provenienti dall'ex-acciaieria. La statua è chiamata Pasqualone, soprannome ironico che si rifà ai moai, i giganteschi busti dell'Isola di Pasqua. La statua, alla cui realizzazione hanno collaborato anche gli ex operai dell'Italsider, è costituita da "una ciminiera di 30 tonnellate alla base. In vetta, presenta un'enorme testa cilindrica d'acciaio scuro. Una valvola per ossigeno, è il naso. Fili di paglia ferrosa attorcigliati, rappresentano i capelli. Fanali antideflagrazione, gli occhi".

Dallo splendido molo si possono vedere l'Isola di Nisida, ormai collegata alla terra ferma da una strada, il Golfo di Pozzuoli, Capo Miseno, Ischia e Procida.

Tra Bagnoli, l'Isola di Nisida e Posillipo si trovano anche molti siti archeologici sottomarini e non. Nel Parco Sottomarino della Gaiola si possono ammirare, con maschera e pinne, i resti di porti, ninfei e peschiere attualmente sommersi a causa del bradisismo. Un altra meraviglia dell'antichità è la grotta di Seiano, un tunnel di 770 m, costruito dai romani nella pietra tufacea della collina di Posillipo che congiunge la piana di Bagnoli con il vallone della Gaiola e le sue ville imperiali. Infine a Bagnoli ci sono anche le terme di Agnano.

Da sempre Bagnoli è plasmata dalla natura e dalla volontà dell'uomo di controllare gli elementi.

Commenti