Sport

Se la Juve discrimina i napoletani

Se la Juve discrimina i napoletani

Torino vietata ai napoletani. Lo ha deciso la Juventus, negando i biglietti di accesso all'Allianz stadium per la partita tra Juventus e Napoli, in programma il 31 di agosto, non soltanto ai residenti in Campania, come già imponeva l'Osservatorio del Viminale, per motivi di ordine pubblico, ma addirittura a chi in Campania è nato.

Il comunicato emesso dal club bianconero è goffo, ridicolo, razzista ma è, soprattutto, miserabile, figlio di una arroganza e di una ignoranza dinanzi alle quali non c'è alibi, non c'è soluzione, se non quella delle scuse, prima, delle dimissioni e licenziamento, subito dopo. La mediocrità etica impressionante, con il silenzio complice delle istituzioni calcistiche, deve essere censurata dal presidente della Juventus, Andrea Agnelli. A corredo paradossale, ieri, allo stesso Agnelli è stato assegnato, dalla Camera di Commercio, il riconoscimento dl Torinese dell'anno 2018, per i meriti imprenditoriali nella valorizzazione del marchio Juventus diventata un colosso commerciale e uno dei principali motori dell'economia turistica di Torino. Turisti non napoletani, aggiungo io. Il comunicato della Juventus, infatti, ha aspetti che sfiorano il grottesco: Maurizio Sarri è nato a Bagnoli, anch'egli non potrebbe entrare allo stadio, va da sé, come provocazione, che la famiglia Caracciolo, da cui donna Allegra, madre di Andrea, discende, abbia chiarissime origini napoletane, dunque si porti appresso il marchio indegno come i giornalisti al seguito della squadra. Il delegato alla sicurezza dello stadio, che ha firmato il comunicato, le cui generalità restano misteriose perché cancellate nella pubblicazione (ma del quale si conoscono nome e cognome), i partenopei non hanno diritto di cittadinanza calcistica all'Allianz il trentuno prossimo venturo anche se tifosi bianconeri. Difficile trovare parole per spiegare tanta rozzezza di pensiero, tanto analfabetismo civico. Inutile battersi per scudetti revocati quando si perde la battaglia del rispetto di un ospite nella tua casa. Scontata la colata lavica di insulti nei confronti del club e della squadra bianconera. Non c'è avvocato (con la a minuscola perché con l'A maiuscola non sarebbe mai arrivato a tanto) che possa montare una memoria difensiva sull'accaduto, lo stesso silenzio ufficiale del club conferma che oltre all'imbarazzo resista una supponenza già conosciute.

Ma tant'è, il misfatto è compiuto, qualunque smacchiatore non potrà cancellare questo oltraggio all'intelligenza e all'educazione. Non sono meravigliato se penso alle figure alle quali è stata delegata la sicurezza dello stadio, fra queste anche chi si è reso protagonista di collegamenti con la criminalità dedita al bagarinaggio. Questo è il passato ma il futuro prossimo preoccupa, le partite contro il Napoli, già cariche di tensione, si trasformano in momenti di allarme, l'immagine del club bianconero ne esce sporcata, qualche anima, fintamente astuta, sostiene che sia lo stesso dispositivo della scorsa stagione poi modificato dal Viminale, ciò significherebbe che la correzione dell'osservatorio è stata ignorata e l'errore è stato ribadito. Tutto vero, tutto scritto, tutto pubblicato. Tutto molto vergognoso. La Juventus, da sempre, gioca contro tutti.

Stavolta ha perso contro se stessa. Tony Damascelli

Commenti