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"Se oggi ho sfondato lo devo alla crisi e a un bar"

Marco Vianello: "Ho lanciato una start up ma solo per il notaio ho speso 15mila euro"

"Se oggi ho sfondato lo devo alla crisi e a un bar"

«Se non sono rimasto per strada e oggi la mia start up cresce a tassi del 20 per cento l'anno, devo ringraziare la crisi. E un bar di Brendola, in provincia di Vicenza», rivendica Marco Vianello. «Proprio così: l'idea è nata nelle pause dallo studio, ai tavolini di un locale, insieme al mio collega di master Andrea Gloazzo», racconta. Era il febbraio 2013, ci siamo lanciati in questa avventura sviluppando il business plan elaborato a conclusione del master Cuoa in Finance, andando poi alla ricerca di investitori interessati. Tre anni passati tra i banchi «sacrificando» molti weekend e, perché no, anche affetti. «Non nego che all'inizio si è piuttosto scettici, ma non avevo molte scelte. Da direttore per l'area finanza e controllo di un'azienda metalmeccanica ho vissuto in prima persona cosa vuol dire la crisi economica, in quel periodo il manifatturiero nel Nord Est ha subito un autentico crollo. Però bisogna reagire. Il modo migliore di farlo è ripartire dal migliorare se stessi, sfruttando le difficoltà come opportunità di ampliare le vedute e di fare nuove conoscenze». Pragma Blue, questo il nome dell'azienda fondata da Vianello e Gloazzo, è specializzata nell'ideazione e nella produzione di piccoli impianti nel settore della depurazione e del trattamento delle acque. Tra i brevetti in carnet può vantare anche sistemi di lavaggio per i treni australiani e lavatrici che «lavano» l'acqua.
«Quando siamo partiti - ricorda Vianello - è stata durissima. Nel nostro Paese costi e burocrazia sono una barriera, soprattutto psicologica. Per dire, solo di commercialisti e notai pronti-via se ne vanno 15mila euro. Considerate che il fatturato nel primo anno è stato di 67mila euro. Ma quest'anno i ricavi aggregati previsti saranno di 5,8 milioni». Qual è allora il segreto per lanciare sul mercato una start up di successo? «La formazione è importante perché ti permette di acquisire degli strumenti per resistere. Un imprenditore e manager a 47 anni, o giù di lì, può ricorrere a un bagaglio che è composto al 50 per cento da competenze e il restante 50 da doti caratteriali, diciamo immateriali. Ad esempio, la tenacia e la capacità di prendere decisioni velocemente», spiega Vianello. Ma una mano lo Stato la deve dare. «Secondo il Ministero abbiamo oltrepassato quota 7mila start up innovative. Però ci sono differenze abissali con il mondo anglosassone.

Senza strumenti di finanza agevolata sarà un fuoco di paglia».

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