L'articolo della domenica

Se la Rete è il trionfo dell'idiozia e degli insulti

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Mio figlio Giulio ha fatto un esperimento su Instagram con un suo amico. L'amico ha mandato messaggi seri, pieni di informazioni esatte e appelli al buonsenso. Lui invece ha costruito un sito totalmente demenziale, con notizie incredibili, animali mostruosi, posti immaginari, disegnini, foto scopiazzate un po' dappertutto, frasi prive di senso. Risultato: in un mese il suo account fasullo ha raccolto migliaia di followers, quello dell'amico poche centinaia.

L'esperimento conferma che oggi sul web ha successo tutto ciò che è stupido, irrazionale e inatteso. Non c'è spazio per la riflessione, lo studio, l'approfondimento. E viene il sospetto che il successo improvviso di leader popolari come Grillo, Trump, Erdogan, Chavez, Maduro, Macron in Francia e Bolsonaro in Brasile sia dovuto alla manipolazione emotiva di masse ignoranti. Di certo il web ha immesso nella sfera della comunicazione politica masse che fino ad ora ne erano escluse come gli adolescenti, gli indifferenti, alcune donne, coloro che ignoravano del tutto la complessità dell'economia, del governo, della politica. Dominato da questo pubblico ignorante ed instabile emotivamente, il web ha quasi ucciso il pensiero concettuale, l'argomentazione, la riflessione e messo fuori mercato i giornali, la grande letteratura, il grande cinema per lasciare posto a siti in cui si scambiano emozioni, battute, insulti.

Questa situazione mi ricorda cioè che accadde per la Riforma Protestante dopo che Gutenberg aveva inventato la stampa. Durante la Riforma la stampa fu usata per tradurre la Bibbia, ma cento volte di più per attaccarsi ferocemente fra cattolici e protestanti con fogli di satira disgustosa e orrendamente oscena. Sono queste pagine, questi libelli deliranti che spinsero le masse popolari a scatenare la guerra dei contadini e portarono alle degenerazioni ed ai massacri di Munster.

Già oggi la libertà di questi mezzi è illusoria. Facebook, Google, Instagram sono manipolati a distanza da pochi che orientano come vogliono i nostri consumi e le nostre scelte politiche. E io mi auguro che, dopo un periodo dominato dalla ignoranza, dalle chiacchiere e dall'impulso, ci sia una reazione intellettuale e torni ad affermarsi la lettura e la riflessione ponderata, razionale, il sapere.

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