"Lo staff del Twiga ha fatto uno sforzo eccezionale. Tutti quanti hanno lavorato giorno e notte per metterci in condizioni di riaprire". Con queste parole Flavio Briatore ha annunciato la riapertura del Twiga, che nella giornata di giovedì era stato duramente colpito da una tromba d'aria, che si è abbattuta sulla Versilia.
I danni riportati dagli stabilimenti balneari della zona sono stati ingenti e anche il Twiga non è stato risparmiato dalla devastazione. Nonostante le difficoltà, però, il locale di Flavio Briatore e Daniela Santanchè è riuscito a riaprire i battenti in tempi record grazie all'impegno dello staff, che si è rimboccato le maniche per accogliere i clienti in vista del weekend. La riapertura del locale gestito da Briatore e dalla Santanchè ha trovato il consenso di molti, ma non mette una pietra sopra a quanto successo subito dopo l'ondata di maltempo.
In seguito ai danni riportati dallo stabilimento Twiga, sui social network in molti avevano esultato e si erano detti felici delle difficoltà incontrate da Briatore, Santanchè e dai loro collaboratori. L'imprenditore aveva denunciato il fatto proprio su Instagram e si era tolto qualche sassolino dalla scarpa nei confronti di chi non ha niente di meglio da fare, che godere delle disgrazie altrui: "Leggendo i commenti sui social abbiamo fatto felice un mucchio di persone. Io non riesco a capire in che Paese di sfigati e di rancorosi viviamo. Il Twiga dà lavoro a 150 persone e dà anche un indotto milionario a tutta la zona".
Così Briatore e tutto lo staff del Twiga hanno scelto di puntare sui fatti più che sulle chiacchiere e in appena ventiquattro ore lo stabilimento ha riaperto al pubblico. La polemica non ha avuto trascischi, ma le parole di Daniela Santanchè al Corriere della Sera sintetizzano bene quanto possa spingersi oltre l'odio: "Posso capire, sono molto esposta politicamente, però chiedo almeno il rispetto per le decine di persone che lavorano qui. E vorrei chiedere invece a questa gente quanti posti lavoro ha creato".
Di rispetto ha parlato anche Briatore, che si è detto sorpreso della scarsa solidarietà, soprattutto se si pensa che le stesse attività danno lavoro a centinaia di persone: "Quando vedi un'azienda in difficoltà per calamità naturali, dovresti essere solidale. Tanto più se dà lavoro a 150 persone e lascia tutto l'indotto sul territorio. La gente dovrebbe rammaricarsi del fatto che tanti potrebbero perdere il lavoro.
E invece no, c'è una parte dell’Italia che è contro le aziende, ma a favore del reddito di cittadinanza e dell'elemosina". La solidarietà non è invece mancata tra commercianti, imprenditori e lavoratori della zona, che si sono rimboccati tutti le maniche per tornare a lavorare in queste ultime settimane di estate.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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