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Il "venerdì nero" degli antirazzisti ottusi

Il "venerdì nero" degli antirazzisti ottusi

U na tempesta in un bicchier d'acqua. Gli inglesi scrivono a storm in a teacup, preferendo la tazza del the al nostro ordinario contenitore in vetro e simili. Lo dico apposta perché il titolo strillo del Corriere dello Sport «Black Friday», a presentazione della partita di football tra Inter e Roma con i due ragazzi di colore Lukaku e Smalling, ex sodali al Manchester United e stasera rivali in campo, ha provocato un'onda di proteste, di indignazioni, di allarmi. Razzista è quel titolo perché mette in chiaro, ohibò, il colore della pelle e non il valore degli atleti, tornando a respirare l'aria fetida di xenofobia e di razzismo e di tutti gli altri «ismi» che l'accompagnano.

Non è servito leggere l'articolo relativo, scritto da Roberto Perrone, un elogio dei due calciatori, giganti di colore, e l'invito a respingere i «buu» dei tifosi incivili, trasformandoli negli «ooh» di ammirazione della maggioranza del pubblico di San Siro. No, la lettura comporta uno sforzo di intelligenza. E così, il canale in lingua inglese della Roma ha reagito con sdegno, Fiorentina e Inter sono scese in corteo e la nube tossica ha superato la Manica, ne ha parlato la Bbc, Mirror e Sun hanno ripreso la vicenda, Michael Yormark, procuratore di Lukaku, si è detto scioccato e incredulo e che l'onda del razzismo continua a crescere in Italia, là dove il suo assistito è stato fatto oggetto di ingiurie, nella partita contro il Cagliari. Non bastasse, Roma e Milan hanno vietato l'ingresso ai giornalisti del Corriere dello Sport nei rispettivi centri di allenamento, «ma solo fino a gennaio». Più che onda direi che siamo ormai all'acqua alta con successiva melma e discarica, uno sfogatoio dell'ipocrisia, dell'indignazione a chiamata, con i social invasi da delinquenti della parola e della morale, da veri razzisti dell'antirazzismo. Un titolo chiaro, evidente per chi non ha zanzare tigre nel cervello ma soltanto malessere e malvivere.

Di fronte a tanta ignoranza si può facilmente dedurre che il razzismo diventi un male minore, perché figliastro di tale mondo nel quale sono saltate le marcature della logica, della riflessione, della comprensione. Lukaku, Smalling e gli altri ragazzi di colore, devono affrontare problemi veri, seri, anche drammatici, diversi e lontani dal facile ma immediato titolo del Corriere dello Sport. Miserabili alcuni colleghi che chiedono il licenziamento di Ivan Zazzaroni, direttore del giornale sportivo, colpevole del nulla montato a tutto. Sarebbe opportuna una grande lezione di ironia. Però in inglese si dice black humor.

Attendo ovvie indignazioni.

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