Guerra in Ucraina

"Vietato attraccare in Italia". Scatta il blocco per le navi russe

Dal 17 aprile i porti italiani saranno vietati alle navi russe. La norma vale anche per le imbarcazioni che, dopo il 24 febbraio, hanno cambiato bandiera

"Vietato attraccare in Italia". Scatta il blocco per le navi russe

Vietato attraccare: per le navi russe, ora, scatta il blocco totale. Da domani - 17 aprile - l'accesso ai porti italiani sarà vietato alle imbarcazioni della Federazione Russa. Lo prevede una circolare del Comando generale delle Capitanerie di porto, che recepisce il regolamento Ue dell'8 aprile scorso in merito alle misure restrittive nei confronti di Mosca. Un provvedimento drastico, ulteriore e diretta conseguenza delle sanzioni applicate al paese di Putin dopo l'avvio delle azioni militari in Ucraina.

La nuova direttiva, nello specifico, ha modificato il precedente regolamento dell'Ue 833/2014, che normava le "misure restrittive" verso la Russia: è stato infatti aggiunto l'articolo 3 sexies bis che "vieta l'accesso ai porti nazionali alle navi di bandiera russa, dopo il 16 aprile 2022". La misura verrà applicata, a partire da domani, anche nei confronti delle navi che abbiano cambiato la propria bandiera, da russa a qualsiasi altra nazionalità, dopo il 24 Febbraio 2022. Non solo. A mollare gli ormeggi dovranno essere anche le navi russe che in questo momento sono attraccate nei porti italici.

Queste ultime - si legge nella normativa - "alla luce dei chiarimenti ricevuti dalla Commissione Europea, potranno permanere in porto fino al completamento delle proprie attività commerciali, momento in cui dovranno lasciare lo stesso". Il documento delle Capitanerie di Porto ricorda infine che il divieto - come previsto dallo stesso regolamento Ue - non si applica alle navi che hanno bisogno di assistenza o di rifiugio, che richiedono di poter accedere ai porti per motivi di sicurezza marittima o che hanno salvato vite in mare.

Le modifiche previste dall'Unione Europea erano state annunciate a inizio mese dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, che aveva illustrato il quinto pacchetto di sanzioni contro la Russia. In esso, infatti, compariva proprio "il divieto di dare accesso ai porti dell'UE alle navi registrate sotto la bandiera della Russia".

Il medesimo documento indicava: "Sono concesse deroghe per i prodotti agricoli e alimentari, gli aiuti umanitari e l'energia".

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