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Vucciria, dalla decadenza alla rinascita

Il quartiere della Vucciria a Palermo è rinato dai palazzi sventrati dalla bombe della seconda guerra mondiale: street food e vita notturna hanno dato nuova vita alla zona

Vucciria, dalla decadenza alla rinascita

I palazzi sventrati dalle bombe della seconda guerra mondiale si aprono sulla piazza. Le piastrelle decorate di qualche antica cucina sembrano aspettare l'arrivo di un cuoco che non giungerà mai. La luce del sole si riflette sullo smalto bianco delle piastrelle, nate per stare all'interno della cucina dell'edificio e mutate dal fato in facciata esterna. Il tutto sembra quasi un'installazione artistica (guarda le foto).

I palazzi mai ricostruiti dalla seconda guerra mondiale

Piazza Garraffello è quasi interamente diroccata, sembra un quinta teatrale, con nel mezzo un'antica fontana. I palazzi, tra cui palazzo Mazzarino, appartenuto alla famiglia dello storico cardinale, appaiono quasi putrefatti.

Eppure come accade nei processi di putrefazione, in cui dalla decadenza di una vita, nascono tantissimi nuovi esseri, anche in Vucciria dalla decadenza dei palazzi nobiliari della piazza nasce una nuova vitalità. Per esempio sulle pareti sventrate degli edifici vi sono molte opere dell'artista Uwe Jaentsch. Su quel che resta di palazzo Mazzarino l'artista ha creato due grandi scritte. Nella prima si legge “Banca Nazion” e sulla seconda “Uwe ti Ama”. Si tratta di opere ironiche che, da una parte denunciano il degrado della piazza e dall'altra sono un urlo d'amore per essa.

Il mercato scomparso e l'ex carcere dell'inquisizione

Anche del vecchio mercato della Vucciria sembra rimanere più che altro qualche fantasma. Il nome della zona deriva dal francese “boucherie”, che significa macelleria. Era il mercato della carne, del pesce e delle spezie ed era talmente famoso che in dialetto palermitano vucciria vuol dire anche rumore o confusione.

Il mercato, al contrario di quello di Ballarò e del Capo si è lentamente spento. Si possono però rivivere i suoi bellissimi colori nello splendido quadro che Renato Guttuso dipinse nel 1974, intitolato la Vucciria di Palermo. L'opera si trova nel palazzo Steri Chiaramonte a piazza Marina, oggi sede dell'Università di Palermo e un tempo tribunale e carcere dell'inquisizione. Al suo interno sono stati scoperti moltissimi disegni e scritte dei carcerati. Si tratta di un luogo incredibile dove sono conservati gli ultimi pensieri di persone condannate a morte per le loro idee, religione o perché le loro ricchezze facevano gola a qualcuno.

Dalla morte delle persone considerate eretiche sono nate però nuove idee, ideali e filosofie che hanno cambiato la nostra vita, tanto che noi oggi vediamo chiaramente che il male stava dalla parte di quelli che si dichiaravano puri e il bene dalla parte di quelli che sono stati imprigionati, torturati e uccisi perché considerati impuri. Mette i brividi leggere sulle pareti dell'ex carcere dell'inquisizione le scritte in cui i carcerati facevano intuire che la storia avrebbe appunto ribaltato il giudizio, comprendendo che erano gli inquisitori a essere il “male”. Purtroppo il possesso di questa verità non gli ha allungato la vita.

La vita notturna e lo street food

Anche dalla morte dello storico mercato della Vucciria è nata nuova vita. Piazza Garraffello e piazza della Vucciria sono diventate negli ultimi anni il centro della vita notturna di Palermo. In piazza Garraffello spesso poi si balla con dj che suonano tutta la notte e bancarelle che arrostiscono polipi, calamari, pesci, carni e verdure.

Lo spettacolo della gente che balla e del dj che suona in mezzo ai palazzi diroccati e alle opere d'arte di Uwe Jaentsch, del fumo che si alza al cielo dalle griglie che arrostiscono carni e pesci, è degno della miglior discoteca underground di Berlino. Un girone dantesco di rara bellezza e fascino.

Pochi metri più in là, in piazza della Vucciria, è tutto un fiorire di baretti per bere e altre bancarelle piene di ottimo street food preparato sul momento. Una tappa obbligata per chi voglia provare uno zibibbo o un bicchiere di Sangue di Sicilia, è la Taverna Azzurra, un vero tempio dei vini popolari siciliani. Qui la qualità è ottima e i prezzi bassi.

I vini passiti siciliani, di origine araba, uniti all'atmosfera decadente e mediterranea di Palermo, fanno venire in mente le poesie del grande poeta arabo siciliano Ibn Hamndis: Vino di colore e odor di rosa, mescolato all'acqua | ti mostra stelle fra raggi di sole. || Con esso cacciai le cure dell'animo | con una bevuta il cui ardore serpeggia sottile | quasi inavvertibile.

|| L'argentea mia mano, stringendo il bicchiere, | ne ritrae le cinque dita dorate.

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