Cultura e Spettacoli

Festival delle Storie: ed è subito magia

I borghi della Valle di Comino si riempiono di personaggi illustri, di scrittori celebri, di attori, di registi. Ma soprattutto di gente da tutta Italia al Festival delle Storie.

Festival delle Storie: ed è subito magia

Esiste un posto nel mondo, dove la gente si trova in una valle e racconta storie. Esiste un posto nel mondo dove la gente si ritrova in una valle e parla di musica, di libri, di arte, di sceneggiatura; parla di radio, di cinema, di attualità, di pace, di guerre; di malati in ospedale, parla di medicina, racconta di Saffo e di Leopardi con Jovanotti al Chiaro di Luna. Un sogno? No, realtà. E accade una volta l'anno, da dieci anni, nella Valle di Comino al Festival delle Storie.

E allora qui ci sta gente da tutta Italia, da tutta Europa. Francesi, inglesi, spagnoli; e anche milanesi, veneti, torinesi, palermitani. La gente in una sera fa anche cinquantadue chilometri per venire al Festival delle Storie. Perché la Valle di Comino, ai confini con l'Abruzzo, il Molise, la Campania, che si estende con le sue immense vallate di una verde panna montata, oltre a essere magica è uno dei comprensori più belli dell'intera regione. Un posto dove la natura è protetta, dove gli animali convivono con l'uomo, un posto che sta al centro del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. Un luogo magico, misterioso intriso e imbevuto di storia che quando te ne vai lascia il segno. Un segno indelebile, che non ti scrolli di dosso, fatto dei racconti, dei sorrisi e delle storie di queste persone.

Ma fatto anche delle storie di chi viene da fuori. La gente riunita attorno a una piazza, un bar, un focolare, o attorno a una candela, avvolta da un pile o seduta su una sedia o per terra, ascolta quelli venuti per raccontare. E così, nella settimana dal 25 al 31 agosto 2019, Gallinaro, Alvito, San Donato, Casalvieri, Picinisco, Atina, Villa Latina, tutti piccoli grandi borghi nel cuore dell'Italia, si tingono di parole. Per parlare, per conoscersi, per confrontarsi, per guardarsi negli occhi, per ascoltare una storia dal vivo senza l'ossessiva e compulsiva ricerca di un like.

A chiudere la decima edizione ieri sera uno strepitoso Pupi Avati, con il suo Il Signor Diavolo. Ma anche Stefania Auci e Simona Lo Iacono con La Sicilia dei leoni e dei Gattopardi. O Carlo Pannella e Gian Marco Chiocci con Il grande gioco, ossia il ruolo della Russia, degli Stati Uniti e della Cina nello scacchiere internazionale. Insomma la geopolitica sotto le stelle.

Ma c'è stato anche il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffale Cantone o Carlo Cottarelli. O come c'è stato Luca Viscardi, intervistato dal caporedattore del Giornale, Marco Lombardo. O l'inviato del Giornale Andrea Cuomo con Anna Muzio. Insieme hanno presentato il loro libro Mondo Caffè. E poi ancora Marino Bortoletti con Il Cuore sul Prato. Maurizio Piccirilli con I lager dei Carabinieri. L'attore Luca Mauceri, con l'incredibile interpretazione di Fratello Sole e Sorella Luna. E la luna bussò, con Renato Cantore, Emma Gatti, Giada Trebeschi e il caporedattore Massimo Veronese. Fino all'immenso spettacolo de La Luna all'antrasatta con il caporedattore e fondatore del Festival Vittorio Macioce, il pianitsta internazionale Nazzareno Carusi, il poeta e docente Davide Toffoli e l'attore David Duszynski.

Anche Miriam D'Ambrosio e Fabio Rocco Oliva hanno presentato i loro rispettivi "L'uomo di plastica" e "Non desiderare la morte d'altri", accompagnati da un mix di note e musica cantate da Edoardo Parente. Ma anche Antonio Padellaro con "Berlinguer e Almirante: controstoria del rosso e nero". O Corrado Formigli intervistato dalla giornalista Rolla Scolari. Il più importante manager del MotoGp Carlo Pernat poi con Massimo Calandri. E poi ancora Maschi contro Femmine con Giorgia Wurth e un brillante Marco Bonini. Giorgia Wurth con il suo libro "Io, Lui e altri effetti collaterali" e Marco Bonini con "Se ami qualcuno dillo", il suo primo romanzo. Anche Grazia De Michele c'era con "La bambina di seta".

Una settimana intensa piena, densa e zeppa di appuntamenti dove le persone di tutti i borghi, delle città e delle regioni si sono riunite per un mescolamento continuo di idee, storie e opinioni. Ed è questa la magia del Festival delle Storie, che nato nel 2009 dall’iniziativa del club “Antrasarta”, che significa “all’improvviso”, nasce per caso quando meno te lo aspetti. Una magia fatta di storie e di incontri. Di libri e di scrittori. Di personaggi e di viandanti. Di filosofi e astrofisici. Di musici e musicisti, di fumettisti e fumettari. DI cantastorie e parolieri.

Di dissidenti e burattinai, tutti per costruire un futuro migliore, con il rispetto delle nostre trazioni e la coscienza di avere radici.

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