Cultura e Spettacoli

Jovanotti sull'ambiente predica bene ma razzola male

Folle di migliaia di persone alle tappe del tour Jova Beach Party. 40 mila persone sulla spiaggia a Fermo ma i "concertoni" non possono essere compatibili con l'ambientalismo estremo.

Jovanotti sull'ambiente predica bene ma razzola male

"Più passerotti e meno Jovanotti". Era lo slogan delle associazioni ambientaliste che nelle Marche hanno espresso critiche durissime nei confronti della tappa del tour del "Jova Beach Party", che lo scorso 3 agosto ha toccato il Lido di Fermo, radunando circa 40 mila persone, sulla spiaggia di Porto San Giorgio. Come riporta il Corriere Adriatico, al grido di "Più passerotti, meno Jovanotti", gli ambientalisti hanno sensibilizzato i bagnanti su quelle che, secondo loro, sarebbero state le conseguenze negative dell’evento. Come scrive anche Repubblica, da quando nel dicembre scorso Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti ha annunciato il suo nuovo tour attraverso la formula dei Jova Beach Party, grandi concerti sulle spiagge italiane con una particolare attenzione all'ambiente e al plastic-free tanto da guadagnarsi la partnership con il Wwf, il cammino che lo sta portando a cantare tra sabbia e stelle si è fatto sempre più intricato e controverso. Soprattutto per chi si professa ecologista e amico dell'ambiente.

Dopo i contrasti con l'alpinista Reinhold Messner via della data a Plan de Corones, i comitati locali di Legambiente hanno manifestato tutto il loro disappunto per i luoghi delicati e sensibili sotto il profilo ambientale e paesaggistico toccati dal "jova Beach Party", a cominciare dal concerto di Fermo. Come ha spiegato la Presidente di Legambiente Marche Francesca Pulcini: "L'area interessata dall'evento è il luogo naturale dove nidifica il Fratino (Charadrius alexandinus), un importante uccello che trova nelle spiagge europee l'habitat ideale per la riproduzione e l'accrescimento della sua specie e nelle Marche Sud il Lido di Fermo è l' unica area dove il Fratino nidifica". I mezzi meccanici, sottolinea la presidente Pulcini, "che hanno lavorato per creare uno spazio ottimale alla realizzazione del concerto, hanno già compromesso l'habitat di questa importante specie, distruggendone la vegetazione dunale e in parte anche pezzi di duna".

Alessandro Ciarrocchi, assessore all'ambiente di Fermo ha replicato alle accuse di Legambiente, sottolineando che sono "ingiustificate le preoccupazioni per il futuro della biodiversità". Ma il tour di Jovanotti continua a essere bersagliato dalle critiche degli ambientalisti e, in particolare, di Legambiente. Ora la battaglia si sposta sulla data del del 13 agosto sulla spiaggia di Policoro, in Basilicata. "Siamo preoccupati per l’impatto ambientale del Jova Beach party" afferma la presidente del Circolo Legambiente di Policoro, Stella Bonavita, che da decenni si batte per la difesa della flora e della fauna che popolano la duna policorese. "L’evento mette a rischio un sito vocato per la riproduzione di specie importanti quali il fratino e la tartaruga caretta caretta, nonché altre specie protette valorizzate nei progetti europei Life/nature. Inoltre, il concerto, che concentrerà in un’area limitata 40mila persone, renderà particolarmente vulnerabili alcuni dei tratti dunali di cui la costa si fregia, piene di bellezze naturali come il Pancratium marittimum, il ravastrello, l’ammophila , la tamerice, in zona dichiarata SIC (Sito Interesse Comunitario) “Costa Jonica Fiume Agri”, dove il calpestìo di migliaia di persone rischia di compromettere lo stato delle dune per decenni a favore dell’erosione costiera" sottolinea Bonavita.

E nel mirino degli ambientalisti finisce anche la tappa del Lido degli Estensi nel ferrarese, in programma il 20 agosto. Il Presidente di Legambiente Delta del Po Marino Rizzati osserva: "Da mesi chiediamo lo spostamento del concerto previsto a Lido degli Estensi. Che il Wwf non sappia che le dune sono aree naturali protette ci risulta impossibile crederlo" sottolinea in una nota. Insomma, i grattacapi per Jovanotti e il suo tour sembrano non finire. Per quanto l'organizzazione di Lorenzo Cherubini e del suo tour possa essere efficiente e perfetta, i grandi raduni di 40 mila persone non possono essere compatibili con certa retorica ultra-ecologista, soprattutto se le tappe di questo tour si svolgono in luoghi particolarmente sensibili e delicati. Basti pensare al grande dispiegamento di forze dell'ordine che accompagna questi eventi e che comunque ha un loro impatto sui piccoli borghi a ridosso delle spiagge: altro che plastic-free e impatto zero, inutile prendersi in giro. Se Jovanotti volesse davvero promuovere un tour "ecologista" allora rinunci ai grandi raduni, ai "concertoni" da decine di migliaia di persone, e pensi a qualcosa di più contenuto e intimo, in location comletamente diverse e idonee.

Altrimenti la sensazione è che il cantante predichi bene e razzoli male, malissimo.

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