L a notizia è uno scoop per il mondo dell'arte: è stata trovata la Maddalena del Caravaggio. Non un quadro qualsiasi, ma proprio la tela che il pittore teneva sottobraccio nel viaggio per mare verso Porto Ercole, sui cui lidi sarebbe poi morto il 18 luglio del 1610. Come riportato ieri da Repubblica , l'olio, lungo 103,5 centimetri e alto 91,5, appartiene alla collezione privata di una famiglia europea. Pare sia stato tramandato di generazione in generazione e dunque sfuggito ai tradizionali circuiti del mercato. La famiglia ha chiamato Mina Gregori, massima esperta del Caravaggio, per un parere scientifico. La studiosa non ha avuto dubbi: il quadro, disperso quasi subito dopo la morte del Merisi e di cui esistono altre sette copie non autentiche, è autentico.
Chiediamo a Vittorio Sgarbi un parere: «Per molti anni del quadro del Merisi sono circolate opere, compresa la Maddalena Klein, spacciate per Caravaggio, ma ora sembra proprio che la ricerca sia approdata alla conclusione. L'immagine che ho visto riprodotta è eloquente: è un'opera estrema, notturna, tragica, sarebbe piaciuta a Testori. È così diversa dalla Maddalena Penitente conservata alla Galleria Doria Pamphilj. Mi fido del giudizio di Mina Gregori ma solo una visione diretta del dipinto può permetterne la certa attribuzione: va valutato anche lo stato di conservazione perché, come altre opere tarde di Caravaggio, potrebbe essere stata dipinta in fretta». Ma dove si trova l'opera? Sgarbi ipotizza: «Un quadro così o è di una famiglia italiana o è a Londra».
Sgarbi lancia una proposta: «Chiederò a Mina Gregori se sarà possibile portare il prossimo anno la Maddalena ritrovata a Milano, o a Palazzo Litta o nell'area dell'Expo, per il progetto artistico che sto curando: non ho previsto per ora in mostra altre opere di Caravaggio, ma questa è l'occasione perfetta per esporre al pubblico e agli studiosi di tutto il mondo, definendone così l'attribuzione, questo quadro a lungo cercato».