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La lezione di Martino: ecco un vademecum  semplicemente liberale

Tra ironia e paradosso, in "Semplicemente liberale" Antonio Martino si schiera contro lo statalismo dei pianificatori e a difesa dell'autentica solidarietà Compra l'ebook a soli 2,99 euro

La lezione di Martino: ecco un vademecum  semplicemente liberale

Figlio di Gaetano (già ministro liberale negli anni Cinquanta) e allievo a Chicago del premio Nobel per l’economia Milton Friedman, Antonio Martino è stato per lungo tempo una delle poche voci liberali in questo Paese e uno dei pochissimi economisti schierati contro lo statalismo e l’interventismo che da decenni devastano l’economia.

In "Semplicemente liberale", pubblicato nel 2004 raccogliendo e rielaborando vari testi scritti tra la fine dello scorso millennio e l’inizio del nuovo, Martino offre una rappresentazione quanto mai persuasiva dei principali argomenti che militano a difesa del liberalismo classico. I temi sono numerosi e di vario genere. Alcune analisi manifestano l’attitudine dell’economista che connette la crescita economica alla progressiva integrazione dei mercati.

Ecco perché il libro offre un’aperta difesa del processo di globalizzazione che ha segnato gli ultimi decenni e che però può esprimersi al meglio solo se all’interno dei vari Paesi si abbandona una politica economica invadente, che crea sacche di parassitismo e distorce il normale funzionamento del mercato. In altri capitoli, però, più che l’economista parla l’appassionato cultore dei grandi autori della tradizione (anche filosofico-politica) liberale. La difesa dell’autentica solidarietà, che nulla ha a che fare con la spesa pubblica, contro lo statalismo dei pianificatori è in questo senso assai rappresentativa.

L’ironia è un tratto che emerge a più riprese, insieme al gusto per il paradosso. Il capitolo intitolato “Una modesta proposta” ad esempio suggerisce – a conclusione di un’analisi del rapporto perverso tra eletti ed elettori, tra classe politica e gruppi di pressione – di selezionare i membri del Parlamento grazie al sorteggio. Può sembrare una boutade, ma in realtà si tratta di recuperare – nel quadro delle democrazie contemporanee – un metodo che fu ampiamente utilizzato sia nelle poleis greche nei comuni di matrice medievale: ad Atene come a Venezia.

Ma molti altri sono i temi di notevole interesse che sono affrontati nel volume, come ad esempio il federalismo fiscale e i benefici che deriverebbero a tutti (in Italia come in Europa) se ogni comunità locale tenesse le proprie risorse e fosse costretta a competere, nella gestione del bilancio e nella definizione delle imposte, con ogni altra giurisdizione.

Il volume è allora un vero vademecum per comprendere la logica del liberalismo e per diventare, come dice il titolo, semplicemente liberale.

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