Cultura e Spettacoli

L'impossibile dialogo (amoroso) tra Saffo e Alda MeriniPoesia

Un parallelo complesso e che sfida i secoli. È quello che hanno tentato Angela Villani e Franca Longo accostando le poesie di Saffo (640-570 a.C.), la più grande poetessa del mondo classico, e Alda Merini (1931 – 2009), la poetessa italiana più volte inutilmente candidata al Nobel. Il punto di congiunzione che le due studiose di letteratura hanno trovato tra queste donne lontanissime è sintetizzato proprio in una manciata di versi di Saffo: «Eros ha scosso la mia mente/ come vento che giù dal monte/ batte sulle querce». Ed è da questo che è nato l'elegante volumetto Saffo&Merini. Quando le Muse parlano (Asterios, pagg. 150 euro 16).
Il libro si apre con un «dialogo possibile» che fa parlare le due autrici, creando un gradevole spaesamento, utilizzando frammenti dei loro testi. Poi a essere messe a confronto sono le loro poesie. Versi raffinati che nonostante l'infinita disomogeneità di spazio e luogo si riecheggiano perfettamente.

Del resto Merini ha sempre visto in Saffo una maestra: «Saffo, antica maestra e disperata/portatrice d'amore,/Saffo di viole incoronata e altera/rendimi sciolta e in volo poi che accolga/la tua grande parentesi nel cuore».

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