Cultura e Spettacoli

Molecole di creatività

A Roma un’originale mostra sull’acqua di stilisti, artisti e fotografi

Molecole di creatività

Moda, arte, design, fotografia e un filo conduttore, rosso di creatività: l’acqua. Abiti e scarpe griffate, gioielli estrosi e liquidi, costumi teatrali e costumi da bagno, foto artistiche di fontane e istallazioni contemporanee, impermeabili e caraffe, anche modelli che s’ispirano all’attualità come quello di Gattinoni sulla tragedia dei migranti in mare.

C’è questo e molto di più nell’originale mostra, appena inaugurata a Roma nell'Aula Ottagona delle Terme di Diocleziano che ospitava il Planetario, curata da Stefano Dominella e Bonizza Giordani Aragno. Si chiama «In Acqua: H2O molecole di creatività» e sarà aperta fino al 12 giugno.

Con un tema così, l’ambiente dell’antica Roma dedicato alle terme non poteva offrire scenografia migliore. E anche lo sponsor non poteva essere altro che Acea Spa, la cui presidente la presidente di Acea Catia Tomasetti ha fortemente voluto quest’iniziativa.

Al centro della sala circolare del frigidarium, sotto gocce di vetro soffiato di Ilaria Sadun e tra effetti speciali luminosi, accoglie i visitatori la «Regina dell'Acqua», enorme istallazione ecosostenibile di Enrica Borghi che ha creato con 20 mila bottiglie di plastica un trasparente abito da ballo dalla gonna che si allarga come un igloo, pronto ad ospitare, abbracciare, conquistare.

Attorno, appesi al soffitto e dunque lievemente in movimento i 63 modelli di grandi firme anche internazionali e di stilisti emergenti. L'abito sirena tutto di paillettes color del mare di Enrico Coveri, l'onda di eleganza di Giorgio Armani, la rete di perline di Romeo Gigli, il peplo di Issey Miyake, l'abito da sera ricamato di pesci di Valentino, il cappotto di paillettes d'oro di Max Mara, il modello tutto drappeggi couture di Ermanno Scervino color acqua di fonte, la tuta a onde di Krizia. E sempre ispirati all’acqua i vestiti di Gianfranco Ferrè, Gucci, Laura Biagiotti, Ermanno Scervino, Roberto Cavalli, Enrico Coveri, Chiara Boni, Max Mara, Pino Lancetti, Antonio Marras, Romeo Gigli, Ken Scott, Martin Margiela, Maurizio Galantee, Junya Watanabe, Adeline André, Salvatore Ferragamo.

E c’è il manifesto couture di Guillermo Mariotto per Gattinoni, l'abito scultura «Foco a mare», con un giubbotto da salvataggio arancione come il bustier del lungo e prezioso modello da sera, per ricordare che nei nostri occhi oggi il mare richiama i barconi carichi di profughi.

Una sezione è dedicata alla nascita dell'Alta Moda italiana, con Fernanda Gattinoni, Irene Galitzine, Jole Veneziani, André Laug e Battilocchi.

E poi ci sono gli abiti «salva acqua» di Burberry, K-Way, Carta e Costura, fino a quelli colorati e dai tessuti di ultima generazione di Stone Island.

Tra i 28 accessori, ecco stravaganti cappelli, borracce firmate, scarpe infantili di pelle di pesce e anche il premiatissimo «sandalo invisibile» creato da Ferragamo con il filo da pesca. Nelle teche, i gioielli. Come la collana rubinetto che getta liquido prezioso di Gianni De Benedictis per Futuroremoto e quelle-scultura di Marina Corazziari, ispirate alle polene e alle creature del mare.

L’atmosfera la creano anche le fontane d’arte come quella di figure umane costruite da mosaici colorati di Federico Paris con Sorgente o l’istallazione di David Pompili chiamata «T-She H2O».

Nelle Terme di Diocleziano hanno un angolo anche le attrezzature e le uniformi della Marina Militare Italiana, dal palombaro al sommozzatore, dalla divisa di ammiraglio a quella del marinaio semplice.

Completano il tutto i lavori di Mario Luca Giusti, con bicchieri e brocche in cristallo di plastica che lo hanno resto famoso nel mondo per «Acqua da Bere».
Ma tutto, racconta Dominella, parte dal percorso fotografico di Paolo Belletti che, tra giochi di proiezioni di luce, rivela per la prima volta al visitatore anche il «dietro le quinte» delle famose fontane di Roma, da quella di Trevi a quella del Mosé, fino alla sorgente del Fiora.

E nei suoi scatti fissa le evoluzioni subacque della giovanissima campionessa di apnea Paola Mauri, fluttuante sirena in un ex-planetario.

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