Cultura e Spettacoli

Palazzo Pitti diventa location per un addio al celibato

Giusto concedere gli spazi ai pr

Palazzo Pitti diventa location per un addio al celibato

Dove celebrare l'addio al celibato del futuro sposo? C'è chi sceglie il ristorante, chi la discoteca e chi porta il festeggiato al night per un'ultima notte da scapolo. E chi preferisce una cena in pompa magna nel cortile di Palazzo Pitti a Firenze.

Lo denuncia lo storico dell'arte Tomaso Montanari su Repubblica, parlando "dell'ennesima baracconata privata" organizzata stavolta dalla società Palazzigas Events. "Quanto manca alla sagra della ballotta, all’apericena, alla bicchierata del circolo?", si chiede Montanari.

Enormi palloni rosa e azzurri, lunghi tavoli e una "imbarazzante cornice dorata a coprire la Grotta di Mosè" fanno mostra di sè da tre giorni nel cortile dell'Ammannati. Del resto già a gennaio il direttore del complesso e degli Uffizi Eike Schmidt aveva aperto agli eventi privati a condizione che gli spazi restassero pubblici e che non venissero messi a rischio in alcun modo opere e tesori architettonici.

"Privatizzare e mercificare quella bellezza è un delitto imperdonabile: perché significa toglierla – sul piano dei simboli e del legame morale – a chi non ha nient’altro, e lacerare così un tessuto civile unico al mondo", scrive Montanari, "Con che criterio saranno scelti gli eventi? Perché un lussuoso e pacchiano addio al celibato dovrebbe esser meglio della sagra? Per l’eleganza? Viene da ridere: basta guardare le foto per preferire qualunque sano evento paesano. E allora è più giusto essere esclusivi o popolari? È meglio che Pitti se lo godano pochi ricchi o molti cittadini comuni? O basta pagare, e ciascuno ne farà quel che vuole? Non sarebbe semplicemente più sensato che un monumento resti un monumento: da conoscere, non da usare?"

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